Giovedì 3 Ottobre 2024
LUCA RAVAGLIA
Economia

Concordato preventivo per le partite Iva, a chi è rivolto e come funziona

Sono circa due milioni e 700mila i professionisti che potranno beneficiare del provvedimento

Partita Iva

Partita Iva

Accordarsi col Fisco sarà più facile. E vantaggioso. Da sabato 15 giugno circa due milioni e 700.000 titolari di partite Iva tra autonomi e imprese hanno la possibilità di confrontarsi con il concordato preventivo biennale e in particolare col programma informatico in grado di calcolare la cifra che dovrà essere versata allo Stato. In termini che, almeno per il prossimo futuro, sono stati pensati per favorire il contribuente.

Cos’è

Il riferimento è a tutti coloro che negli anni si sono abituati a dover fare i conti con le ‘pagelle fiscali’. Quelle che vengono attribuite in base a valutazioni riguardanti (anche) il comparto nel quale opera l’attività in questione, il numero di dipendenti, i costi legati alla produzione e all’approvvigionamento di materie prime e le tendenze registrate nel corso degli ultimi mesi. Ottenere un ’10 in pagella’ significa mettersi al riparo dal rischio di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il punto sta nel fatto che per raggiungere questa eccellenza, serve arrivare a dichiarare un reddito che viene stabilito in automatico appunto attraverso il software dell’Agenzia delle Entrate . E qui entra in azione l’effetto del concordato, che stabilisce che nel 2024 l’importo richiesto per raggiungere questa somma verrà dimezzato. La materia rischia di essere indigesta a chi non è specificatamente del settore e dunque ecco un esempio: ipotizzando che il ’10’ nella pagella fiscale venga riconosciuto a chi dichiara 100, di fronte a un documento che invece si ferma a un reddito dichiarato di 80, il contribuente che vuole allinearsi alle aspettative dello Stato, invece di alzare l’asticella del dichiarato di 20, nel 2024 potrà farlo soltanto di 10, ottenendo lo stesso risultato. Nel 2025 si tornerà invece la parametro standard.

Le date

L’introduzione del programma di calcolo, disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate , è appunto attualmente a disposizione di 2 milioni e 700.000 partite Iva. Il software dedicato agli autonomi, alle ditte individuali e ai professionisti che sono in regime forfettario, verrà invece diffuso entro il 15 luglio.  

I destinatari

Il provvedimento può potenzialmente coinvolgere una platea di quattro milioni e mezzo di contribuenti che vantano un giro d’affari inferiore ai cinque milioni di euro. L’intento del Governo è quello di ricavare da questa operazione un gettito fiscale aggiuntivo di 2 miliardi di euro, che verrebbe poi utilizzato nell’ottica della riduzione dell’Irpef.

I tempi

Coloro che vorranno aderire alla procedura del concordato preventivo, a oggi avranno tempo fino al 15 ottobre 2024, anche se l’intento del Governo è quello di posticipare il termine di un paio di settimane, arrivando così al 31 ottobre. Per i versamenti da effettuare allo Stato invece la data di riferimento sarà quella del 30 novembre, il mese successivo, dunque.

I parametri  

Il programma messo a punto dall’Agenzia delle Entrate, fornirà in automatico alcuni dati relativi al titolare della partita Iva in questione, che ovviamente dovrà essersi precedentemente identificato. Negli appositi campi servirà poi aggiungere informazioni aggiuntive che serviranno ad affinare il conteggio del software e che spazieranno dal numero di dipendenti, fino agli acquisti delle materie prime ai costi di produzione. Il tutto nel contesto più ampio del Pil e delle proiezioni di crescita fornite dalla Banca d’Italia. Verrà infine tenuto conto del risultato degli ultimi tre anni di attività, che potrebbero per esempio servire a dimostrare un periodo difficoltà dell’azienda stessa, con conseguenze sul fatturato, che potrebbero rivelarsi in controtendenza rispetto all’andamento generale del settore di competenza.