Giovedì 18 Luglio 2024
MARCO MAMMINI
Economia

Frenano le compravendite immobiliari: pesano aumento dei tassi di interesse e Superbonus

Nel primo trimestre del 2024 si è registrato un calo del 7,2%. La città più colpita da questa rallentamento è Milano, seguita da Torino e Roma

Nel primo trimestre dell'anno le compravendite di case sono calate del 7,2% (Foto Germogli)

Nel primo trimestre dell'anno le compravendite di case sono calate del 7,2% (Foto Germogli)

Roma, 18 luglio 2024 – In Italia, nel primo trimestre del 2024, è stato registrato un calo del 7,2% delle compravendite nel mercato immobiliare. Una tendenza comune a tutte le aree e centri abitati, soprattutto nelle principali città metropolitane. In particolare, come riportato dall’analisi di AbitareCo., la città con il rallentamento maggiore è stata Milano: la frenata del capoluogo lombardo è attestata al -13,2%. A seguire Torino e Roma, rispettivamente con cali del -10,2% e 6,9%.

Passati in rassegna i dati, si è cercato di rispondere al perché di questa brusca frenata del comparto immobiliare. Dallo studio, emerge che le principali cause sono da ricercare nella mancanza di offerta di case di nuova fattura e ad alta efficienza energetica.

Ma non solo: la situazione sarebbe riconducibile anche all’incertezza sulla propria prospettiva economica di eventuali compratori e il calo del potere di acquisto avvenuto negli ultimi mesi. Fattori confermati dal calo registrato anche dei risparmi degli italiani, che, dopo aver raggiunto i valori massimi nel 2020, sono gradualmente diminuiti negli anni successivi per sostenere le spese familiari e per compensare proprio la perdita del potere di acquisto causata dall’inflazione.

In questo quadro, non ha sicuramente aiutato l’aumento dei tassi di interesse, a cui sarebbe da attribuire gran parte dell’ingente calo degli investimenti nel comparto residenziale. Per quanto riguarda le abitazioni acquistate grazie ad un mutuo, le transazioni sono ai minimi storici: 56mila, pari al 40% del totale.

Così come decisivo, in negativo, sembrerebbe esser stato il Superbonus. Secondo lo studio, con la riforma voluta e introdotta dal Conte bis, una parte della domanda si sarebbe ritirata dal mercato dopo aver ristrutturato la propria casa proprio con l’agevolazione del 110%, che ha portato all’aumento del valore dell’immobile determinato dai lavori di efficientamento. Questo incremento di valore, seppur positivo, porta ad una maggiore tassazione al momento della vendita, soprattutto tenendo conto delle nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2024.

A conferma della situazione critica e, forse non attesa in questi termini, le parole di Giuseppe Crupi, Ceo di AbitareCo.: “Nonostante l’ultimo trimestre dello scorso anno abbia registrato un rallentamento della curva negativa delle compravendite (-3,3% sul quarto trimestre 2022), i primi tre mesi del nuovo anno rimangono ancora saldamente in territorio negativo”.