Venerdì 20 Dicembre 2024
ELENA G. POLIDORI
Economia

Commissione banche, Lega e M5s litigano su chi indagherà

Di Maio: Paragone presidente. No del Carroccio. Patuelli (Abi): lezione del Colle

Luigi Di Maio e Gianluigi Paragone (Ansa)

Roma, 30 marzo 2019 - Adesso la partita si sposta sulle poltrone. Soprattutto di quella più alta, la presidenza. "Abbiamo i numeri in Commissione – sussurrano fonti grilline – su Gianluigi Paragone non arretriamo". Questione ribadita da Luigi Di Maio: "Teniamo il punto – ha twittato – ci metteremo al lavoro e lo faremo con senso dello Stato e responsabilità, verso Paese e cittadini truffati". La commissione d’inchiesta sulle banche è appena diventata realtà, con la firma di Mattarella, ma il clima tra Lega e 5 Stelle è già pesante.

Di Maio vuole il senatore stellato sullo scranno che fu di Pier Ferdinando Casini e quest’ultimo ha definito, tra l’altro, "ineccepibili" i paletti messi da Mattarella, ricordando come la vecchia commissione dovesse invece approfondire episodi precisi già sotto inchiesta. La Lega non nasconde i timori per le conseguenze che la commissione, con tutti i poteri giudiziari, possa determinare sul sistema. Da via Bellerio si punta a posticipare la partita.

"Prima di un paio di mesi non succede nulla", riferisce un parlamentare informato sul dossier. La strategia è rinviare l’inizio dei lavori a dopo le Europee. "La commissione dovrà far luce, non sono previste vendette", media Paragone. Ma il suo nome non piace al Carroccio. La trattativa verrà portata avanti da Salvini e Di Maio, forse già nel prossimo cdm, quando si parlerà di un altro fronte aperto, il dl sui rimborsi ai risparmiatori truffati. Di Maio e i suoi sanno che Giorgetti è il più sensibile, nel Carroccio, agli umori del Colle. Sono consapevoli che la macchina per far arenare Paragone è in moto: far convergere i leghisti su di lui avrà un prezzo politico.

"Bene le raccomandazioni – esemplifica il grillino Stefano Buffagni – ma vogliamo andare fino in fondo per fare ordine e pulizia". "Sarà una inchiesta con un mandato chiaro: tutelare i cittadini vittime degli istituti di credito", tuona il ministro Riccardo Fraccaro. Per le opposizioni, si rischia "un’ordalia giustizialista". A giudizio di Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, "Mattarella ha dato una lezione alta di diritto costituzionale. Non ho mai avuto problemi sull’istituzione di tale commissione, sono presidente delle banche che hanno dovuto spendere in tre anni 12 miliardi a fondo perduto per i vari fondi obbligatori o parzialmente obbligatori. Il presidente dà indirizzi di natura costituzionale, con ampi poteri ma anche ampie responsabilità".

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