Vola il prezzo dei carburanti dopo il venir meno, dal 1° gennaio scorso, del taglio delle accise, deciso dal governo Meloni per concentrare le risorse sugli aiuti a famiglie e imprese contro il caro bollette. E, se nei pressi di San Marino si sono viste, dall’inizio dell’anno, code chilometriche, con migliaia di automobilisti (italiani) in fila per fare il pieno a un prezzo medio che si è fermato intorno a 1,50 euro al litro – un vantaggio solo temporaneo, perché la repubblica sanmarinese adeguerà presto i prezzi e le accise – sono in tanti a chiedersi se non vi siano altri possibili escamotage per risparmiare. A dare una prima risposta agli automobilisti è stato il Codacons che, dopo aver presentato un esposto a procure e Guardia di finanza per aggiotaggio, ha invitato pubblicamente a boicottare i distributori più cari, suggerendo di verificare i prezzi sul territorio, ‘anche attraverso le apposite app che segnalano i gestori più convenienti’. Ma quali sono e come funzionano queste app? E quali potrebbero essere altre soluzioni per risparmiare – oltre, naturalmente, al fatto di rinunciare all’auto se si tratta di spostamenti superflui, o di tragitti che potrebbero essere facilmente coperti a piedi o in bicicletta? Ecco, allora, qualche trucco per difendersi dalla prima stangata dell'anno.
Perché il diesel cresce più della benzina. Le accise non c'entrano
Le app per risparmiare
Tra le applicazioni più note per trovare il distributore meno caro c’è Prezzi benzina, disponibile sia per dispositivi Android che per iOS. La piattaforma è in grado di individuare quei distributori che, lungo il percorso, espongono i prezzi migliori, aggiornati costantemente dalla community di utenti dell'app. Seguono iCarburante, nella cui mappa si possono individuare tutte le stazioni di servizio nei dintorni e conoscerne, cliccando su ognuna, i prezzi applicati; Fuelio, che dà la possibilità di registrare il proprio veicolo e accedere alla mappa di distributori più convenienti; Gaspal, che segnala in rosso quelli più cari e in verde quelli più vantaggiosi; Fuel Flash, che ricerca per Cap la pompa di benzina più vicina e ne indica i prezzi applicati. Occorre sempre verificare che i prezzi inseriti siano realmente aggiornati.
Attenzione ai prezzi troppo bassi
Occhio ai prezzi troppo bassi: dietro potrebbero nascondersi delle fantasiose truffe, tra cui, per esempio, la discrepanza tra il prezzo esposto e quello reale alla pompa; la manomissione delle pompe, che dunque calcolano illecitamente l’erogazione; o, addirittura, il carburante annacquato. Meglio evitare, inoltre, di girare troppo con l’auto alla ricerca dei prezzi più bassi, poiché il rischio è di consumare più benzina di quanta si spera di risparmiarne, specialmente per rifornimenti di piccola entità.
Pompe bianche (o no logo)
Le pompe di benzina bianche (o rivenditori senza logo) sono stazioni di servizio indipendenti, che non sono obbligate ad acquistare il carburante da un unico fornitore. Potendo acquistare il carburante dove vogliono – rispettando, ovviamente, le leggi della concorrenza e del mercato – riescono a garantire maggior convenienza al consumatore. In alcuni casi, si possono risparmiare fino a 20 centesimi al litro. Sul sito pompebianche.it è possibile trovare una mappa in grado di fornire la posizione delle pompe no logo in base alla posizione. Lo stesso servizio è disponibile in forma di app per smartphone, quindi scaricabile da Google Play Store e App Store. Alla fine del 2022 le pompe bianche erano oltre 7.700, distribuite su tutto il territorio nazionale.
Comportamenti virtuosi
Non passano mai di moda, infine, i cosiddetti ‘consigli di buon senso’ per risparmiare sui consumi di benzina mentre si è alla guida del proprio veicolo. Attenzione, in primis, allo stile di guida: evitare brusche frenate e accelerazioni nel traffico consentirebbe di risparmiare fino al 30% di carburante, in particolare se si fa un uso dell’auto prevalentemente urbano. Se ci si muove in autostrada, invece, conviene ridurre di soli 10 chilometri orari la propria velocità, passando da 130 a 120 km/h: sulle lunghe percorrenze si noterà sicuramente un minor dispendio di carburante. Tenere costantemente il climatizzatore acceso può aumentare i consumi del 15%, dunque è consigliabile ridurre la temperatura o effettuare delle pause a intervalli regolari. Infine, spegnere il motore quando si è fermi per brevi soste (se il veicolo è privo del sistema ‘start & stop’, in genere presente in tutte le auto nuove) riduce i consumi in media del 10% e, soprattutto, inquina meno l’ambiente.