Mercoledì 7 Agosto 2024
EMILY POMPONI
Economia

Azioni, btp, criptovalute: come difendersi dal crollo delle borse

La tempesta di agosto: volatilità Usa ai massimi dalla pandemia, lo spread sfiora i 150 punti, Warren Buffett vende metà delle azioni Apple e la paura di una nuova bolla tech fa scattare il panic selling. Ma è giusto vendere titoli azionari? Ecco i consigli per i risparmiatori

Roma, 6 agosto 2024 – È panic selling. La giornata del 5 agosto è stata un vero e proprio lunedì nero per i mercati, tra la rivalutazione dello yen e lo spettro di una recessione Usa. Dopo gli accenni di giovedì, l’indice Nikkei di Tokyo è sceso del 12,4%, mentre Wall Street ha avuto una delle peggiori perdite in quasi due anni, con il Dow Jones a -2,60%, il Nasdaq a -3,43% e l’indice S&P 500 a -3%.

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Azioni, btp, criptovalute: cosa fare con il crollo delle Borse

In Europa, Piazza Affari è la peggiore: Milano chiude a -2,27% dopo aver perso fino al 4,3%, bruciando fino a 15 miliardi; e Parigi, Francoforte e Londra non sono da meno. Il tutto, con la paura di un’escalation del conflitto in Medio Oriente sullo sfondo. Gli investitori ora temono per i propri risparmi e si chiedono se è giusto vendere le azioni, ma gli esperti avvertono: nessun panico.

La tempesta estiva

Con il tonfo delle borse, scatta la vendita massiccia di azioni e bond. Il panic selling è stato in parte alimentato da azioni di economisti, come ad esempio la dismissione di titoli Apple da parte Warren Buffett. Tuttavia, gli esperti suggeriscono ai risparmiatori di non andare nel panico. Tale tempesta, infatti, la si potrebbe vedere in senso diacronico anche come una ‘crisi agostana’. Se guardiamo al passato, infatti, è in agosto che iniziarono i primi segnali del crollo dei mutui subprime, mentre risale al il 5 agosto 2011 la famosa lettera Trichet-Draghi in cui la Bce sollecitò l’Italia durante la crisi del debito sovrano. Da qualsiasi prospettiva la si veda, la paura dei risparmiatori è lecita. Ma come reagire? Ecco cosa consigliano gli esperti.

Non vendere sull’onda del panico

In caso di crisi o alta volatilità, è fondamentale restare calmi e non andare nel panico. Vendere azioni impulsivamente per evitare perdite può risultare controproducente, lo stesso per riacquistarle a prezzi più bassi appena prima del rialzo. Gli esperti consigliano al contrario di mantenere nervi saldi e attuare strategie a lungo termine per ottenere rendimenti positivi nei mesi successivi.

Diversificare il portafoglio

Diversificare è la regola basilare dell’investimento. Etf su indici, fondi comuni, multi-asset: scegliere diverse tipologie di investimenti è la scelta meno rischiosa rispetto all’investimento diretto in singole società. Ad esempio, se si possiede un numero elevato di azioni tecnologiche, l'andamento negativo del settore potrebbe colpire duramente il tuo portafoglio. È inoltre consigliabile includere attività non azionarie, come obbligazioni, immobili e materie prime, può offrire una maggiore protezione in caso di crollo del mercato azionario. In situazioni come queste, molti investitori cercano rifugio, ad esempio, in azioni del settore utility come petrolio ed energia, ma anche oro e settore farmaceutico.

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Non seguire tendenze temporanee

A proposito di tecnologia: è necessario evitare di appassionarsi a forme di investimento di tendenza. Prendiamo ad esempio le big tech Apple, Microsoft, Nvidia, Amazon, Meta, Tesla: il settore tech ha avuto performance straordinarie, ma come accennato è sconsigliato concentrare tutto in una sola tematica di investimento. Al contrario, la scelta dei titoli deve dipendere da un’analisi molto approfondita e selettiva, a prescindere dagli entusiasmi e lontani dal rischio volatilità. È molto importante farsi aiutare nella fase di selezione da banker d’esperienza.

Puntare su Btp e obbligazioni

Mai come nei periodi di volatilità dei mercati, includere nel proprio portafoglio asset sicuri risulta prudente. Gli asset più sicuri sono i titoli di Stato e le obbligazioni con merito creditizio elevato. Sia bond governativi come il Btp che obbligazioni da enti terzi sono forme di investimento a basso rischio, che offrono protezione più stabile e rappresentano una forma di reddito più lenta ma sicura rispetto alle azioni. Se inclusi nel portafoglio nei momenti di crisi, gli asset possono aiutare a preservare capitale e stabilizzare il portafoglio.

Utilizzare fondi comuni

I fondi comuni di investimento, infine, offrono una gestione attiva e una diversificazione dei portafogli, riducendo il rischio attraverso l’investimento in una vasta gamma di asset. È importante scegliere fondi che corrispondano al proprio profilo di rischio e agli obiettivi finanziari. È sempre bene, ribadiamo, selezionarli insieme ad esperti del settore.

E per le criptovalute?

Il mondo delle criptovalute è un tipo di asset legato ancora ai mercati azionari, e con il crollo delle borse mondiali il down di Bitcoin e tutte le altre altcoin è stato inevitabile. Nella giornata di ieri, Bitcoin ha registrato un calo del 15%, scendendo sotto la soglia dei 53 mila dollari. Lo stesso vale per Ethereum, la più importante blockchain e seconda altcoin per capitalizzazione dopo Btc. Insomma, di fronte l’ennesima prova di volatilità delle cripto, molti investitori guardano ora ad asset più stabili. Tuttavia, non è la prima volta che le criptovalute sono andate in rosso, per poi subire una forte impennata. Come sostengono in molti, ad oggi le monete digitali si trovano all’interno di una ‘bull run’, ossia una corsa rialzista, che risulta promettente per chi ha avviato un piano di accumulo con le cryptocurrency. Ma come per gli altri investimenti, è sempre bene diversificare e integrare nel proprio portafoglio asset più sicuri, in attesa di un’eventuale esplosione delle criptovalute.