Martedì 12 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Salario minimo, il Cnel di Brunetta boccia la proposta. Anche la Cisl vota no e i sindacati si dividono

Meloni: “Strumento inadatto”. Brunetta insiste sulla contrattazione collettiva. Schlein e Conte attaccano il governo: "Ha compiuto il delitto perfetto"

Roma, 12 ottebre 2023 – Il Cnel, guidato da Renato Brunetta, approva a larga maggioranza il documento sul salario minimo chiesto da Giorgia Meloni a fine luglio. Ma nella cassetta degli attrezzi, messa a punto dal Consiglio guidato da Renato Brunetta, per fronteggiare il nodo dei salari da fame e il lavoro povero manca proprio la formula della paga minima oraria richiesta dalle opposizioni.

Manifestazione per il salario minimo
Manifestazione per il salario minimo

E, non a caso, a stretto giro, sono i leader di Pd e grillini, con tutta la schiera di big dei due partiti, a tuonare contro la risoluzione del Cnel e, principalmente, contro la decisione di governo e maggioranza di riportare in Commissione lavoro alla Camera la proposta del salario legale a 9 euro.

"Oggi si compie il delitto perfetto, il Cnel di Brunetta, come immaginabile, ha fatto da sponda e rinvia la questione alla contrattazione collettiva", accusa il presidente del M5s, Giuseppe Conte, mentre Elly Schlein incalza: "Abbiano il coraggio di dire no sui 9 euro l’ora che abbiamo proposto per i 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri in Italia". Carlo Calenda, leader di Azione, invita Giorgia Meloni a prendere posizione. E in sarata la premier risponde: "Dall’analisi del Cnel si evince che il salario minimo non è lo strumento adatto".

Dunque, come anticipato, il Cnel boccia a maggioranza la proposta di salario minimo orario. La contrattazione collettiva resta la strada maestra. A queste conclusioni era arrivata nei giorni scorsi la commissione informazione del Cnel, presieduta dal giuslavorista Michele Tiraboschi, e ieri l’assemblea ha votato il testo finale che il presidente Brunetta ha consegnato in serata alla premier a Palazzo Chigi. Il documento è passato con 39 voti a favore e 15 contrari, mentre 8 consiglieri non hanno partecipato alla votazione. Tra i contrari i consiglieri di Cgil (che, con Maurizio Landini parla di "attribuzione di un potere improprio al Cnel"), Uil e Usb. I rappresentanti della Legacoop, invece, non hanno partecipato al voto. Quelli della Cisl hanno confermato il sì al documento e il no a fissare una soglia minima oraria.

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Il sindacato, dunque, si è spaccato e Brunetta non ha rinunciato a mettere in evidenza questa divisione. Il presidente del Cnel ha ricordato che "si era detto o all’unanimità o niente, ma questo valeva solo in passato quando il sindacato era unitario. Se dunque il sindacato è diviso anche il Cnel ha dovuto tenere conto di questo. La Cgil fino a 2-3 anni fa diceva cose diverse. Avere una contrattazione forte è l’unica garanzia per un mercato del lavoro efficiente ed equo. La buona contrattazione produce buone regole". In assemblea era stato presentato un emendamento proposto da cinque consiglieri di nomina del presidente della Repubblica per avviare una sperimentazione per le fasce di lavoratori fragili: donne, giovani e migranti. Ma è stato respinto a maggioranza. Alla fine, dunque, il documento indica che il salario minimo va inquadrato dentro i vincoli e gli obiettivi della direttiva europea del 2022, che non impone l’obbligo di introdurre una soglia oraria legale.