Non solo industria e logistica, la Cina prosegue la sua cavalcata economica nel settore dei servizi in compagnia di altri Paesi del continente, in particolare nel Sud Est Asiatico, che già da tempo han deciso di investire in settori extra-industriali. Nonostante i servizi contribuiscano in mondo ingente ad altri settori in tutto il mondo, compreso quello manifatturiero, questi vengono spesso sottovalutati nel calcolo della crescita e della produttività, soprattutto nel contesto asiatico. La crescita di industria e servizi è spesso una dinamica che mostra correlazioni. Prendiamo l’esempio dell’automotive. La crescita del settore automotive, in particolare dei veicoli elettrici in Cina, con brand come BYD, Nio, Xpeng, non esisterebbe, senza ricerca, robotica, design e altri servizi associati. In uno studio del 2020, la Banca Mondiale ha calcolato che per ogni incremento di 1 dollaro della domanda finale di automobili a livello globale nel 2019, l'industria dei trasporti ha richiesto quasi 50 centesimi di input da attività di servizio. Pandemia e aumento del lavoro da remoto e della digitalizzazione hanno contribuito ad accelerare il trend. Oggi la Cina, secondo quanto riportato dal Financial Times, presenta un tasso di crescita record nel settore dei servizi. L’Ufficio Nazionale di Statistica Cinese ha calcolato un valore di 58,2 nell’indice degli acquisti non manufatturiere, che include i servizi. Si tratta del livello più alto da maggio 2011, e ha superato ampiamente le previsioni degli economisti di 54,3. Questo accade mentre il colosso cinese dell’e-commerce Alibaba prepara un’operazione di suddivisione in sei grandi aziende. Anche al di fuori dei confini cinesi, nei Paesi ASEAN (Sud Est Asiatico), il settore dei servizi rappresenta dal 40 al 68% del PIL, cresce e i collegamenti con la Cina sono molteplici. Thailandia, Vietnam, Singapore
In Thailandia, a Rayong è prevista la costruzione della più grande fabbrica di auto elettriche BYD della regione, produrrà 150.000 veicoli all'anno. Nella stessa zona sorgeranno incubatori tecnologici e centri di ricerca. A Singapore, dove il settore dei servizi arriva al 70% del PIL, crescono i servizi bancari rivolti ai tycoon della mainland China. Filippine, Malesia e Vietnam seguono sulla stessa strada. Il Vietnam già da alcuni anni, sta sviluppando un forte settore dei servizi, rivolto in particolare ai propri concittadini: banche, finanziamenti, telecomunicazioni. Crescono i servizi IT rivolti, invece, all’export, grazie al capitale umano presente nella regione. In Vietnam il settore dei servizi occupa la fetta più importante di lavoratori nel Paese (circa 46%). Si tratta di numeri ancora distanti da quelli Europei. In Italia il settore dei servizi rappresenta il 65.2% del PIL. Nel Regno Unito è oltre il 70%, ma la crescita percentuale del PIL nei paesi asiatici è più forte rispetto ai mercati, già sviluppati, dell’Occidente. Il trend della Cina è, da tempo, un trend del continente Asiatico, in particolare dei Paesi ASEAN che hanno scelto di investire in tecnologia, capitale umano e servizi. La crescita della classe media, importante per i consumi, contribuisce in modo significativo a questa dinamica. Cina e Sud Est Asiatico si preparano ad una nuova fase industriale e tecnologica. E solo il tempo darà risposte dei risultati che questi Paesi potranno ottenere.