Giovedì 21 Novembre 2024
Maddalena De Franchis
Economia

Dal prosecco ai tortellini, ecco quali sono i piatti tipici più conosciuti dai turisti

Le anticipazioni del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023

Il merito sarà senz’altro del prosecco, vino fra i più apprezzati al mondo e simbolo dell’Italia nel mondo: è proprio il vino, infatti, il prodotto enogastronomico che maggiormente identifica Veneto e Friuli-Venezia Giulia, oltre a figurare nella ‘top3’ di numerose altre regioni italiane del centro nord.

VINITALY, CONSORZIO DEL PROSECCO A VERONAFIERE
VINITALY, CONSORZIO DEL PROSECCO A VERONAFIERE

I salumi primeggiano in Calabria, mentre nel Lazio è la pasta a fare la parte del leone, con ben tre specialità sul podio (carbonara, amatriciana e cacio e pepe). La Valle d’Aosta è la regina dei formaggi, con fonduta e fontina tra i prodotti più rappresentativi. L’olio entra in classifica con la Puglia. Sono le prime anticipazioni del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023, realizzato da Roberta Garibaldi, docente di Management del turismo all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico. Nel rapporto, che sarà presentato a maggio, ci si domandava, fra l’altro, quali fossero i piatti più conosciuti e amati dai turisti del gusto.

Il tortellino il piatto più conosciuto

L’analisi conferma che, per alcune regioni italiane, i piatti tipici sono immediatamente associati come eccellenze del territorio; per altre regioni, invece, emerge una certa difficoltà nell'individuare un piatto maggiormente identificativo. In cima alla classifica si impone l'Emilia-Romagna: l'80% degli intervistati è stato in grado di indicare almeno un piatto tipico della regione e il più conosciuto è il tortellino (39%), seguito dalla piadina (17%). In seconda posizione si piazza la Campania (77%), principalmente grazie alla pizza (37%) e alla mozzarella di bufala campana (18%). Medaglia di bronzo per la Sicilia con il 76%: il prodotto più conosciuto è un dolce, il celebre cannolo (23%), seguito dagli arancini, o arancine (18%). Al quarto posto si piazza un'altra regione del sud, la Calabria, che arriva a pari merito con il Lazio a quota 73%, con un balzo di ben sette posizioni rispetto all’edizione 2021 del rapporto. Al sesto posto ecco la Liguria, che esprime la ricetta con il punteggio più alto in assoluto tra quelli indicati dal campione di riferimento: più di un intervistato su due ha infatti collegato la cucina ligure al pesto.

Orecchiette e risotto fanno volare Puglia e Lombardia 

Lo studio riporta anche altre curiosità: ad esempio, oltre il 70% del campione sa citare almeno un prodotto della Puglia e in testa ci sono le orecchiette; subito dopo viene la Lombardia con il suo arcinoto risotto allo zafferano. Al nono posto la Toscana, prevalentemente ricollegata alla bistecca. Decima posizione per la Sardegna, con il pane carasau davanti a porceddu e pecorino. La seconda parte della classifica si apre con il Piemonte (al top la bagna cauda), che precede il Trentino-Alto Adige (canederli) e il Veneto (collegato costantemente al vino). Per l'Abruzzo ecco gli arrosticini, riconosciuti dal 34% degli intervistati come piatto tipico regionale. Scendendo sotto la soglia del 50% di riconoscibilità, troviamo nell'ordine: Friuli-Venezia Giulia (con il vino considerato prodotto-icona), Valle d'Aosta (domina la fonduta), Umbria (primo il tartufo), Marche (olive ascolane) e Basilicata (peperone crusco). A chiudere la classifica è il Molise: solo due intervistati su dieci sono in grado di indicare un piatto tipico molisano e i più gettonati sono, a pari merito, la pasta, il caciocavallo e il vino.

Le conclusioni dello studio

Secondo l’autrice della ricerca, Roberta Garibaldi, il rapporto fa ben comprendere quanto sia importante, per alcune regioni, sviluppare un’azione volta ad accrescere la conoscenza nel grande pubblico di ciò che possono e sanno offrire; "spesso si tratta di produzioni e specialità note al pubblico”, dice, “ma non immediatamente identificabili con il territorio di origine”.

Il rapporto sul turismo enogastronomico Italiano presenta analisi di dati, ricerche inedite e contributi del comitato scientifico (rappresentato da esperti del settore), offrendo una panoramica il più possibile completa del turismo enogastronomico, dal punto di vista della domanda e dell’offerta.