I titoli di casa Berlusconi, dopo la morte del Cavaliere, volano in Borsa. Il giorno successivo alla morte del fondatore Silvio Berlusconi il titolo Mfe B, quello più rappresentativo con dieci diritti di voto, ha chiuso in aumento del 7% a 0,75 euro, ai massimi da un anno e mezzo. Mfe A (con un diritto di voto) ha segnato un rialzo finale del 13% a quota 0,56. In aumento anche Prosieben, il gruppo del quale il Biscione è ampiamente primo azionista con quasi il 30% delle quote: il titolo della società tedesca è salito a Francoforte del 2%, così come Mondadori a Milano. Meno coinvolta dall'effetto psicologico Mediolanum, che ha chiuso sulla parità.
Le domande
Ma perché tanti rialzi sui titoli della galassia Berlusconi? Non dovrebbe essere il contrario visto il decesso di chi quell’impero l’ha creato e gestito per decenni? Effetto emotivo? Cosa c’è dietro? Speculazioni? Vediamo di cercare di capirci qualcosa di più?
Gli analisti e la successione
Gli analisti provano a spiegare il perché dei rialzi nonostante la scomparsa del Cavaliere. Chi scommette sulla continuità (cioè che la famiglia Berlusconi continui a tenere le redini delle aziende) confida nel fatto che essendo Berlusconi malato da tempo il discorso del passaggio delle aziende (magari attraverso la concentrazione nelle quote nelle mani di una o due persone liquidando gli altri eredi) sia stato già attentamente pianificato.
Le speculazioni
Chi invece pensa a una vendita (gli eredi sono molti e l’alternativa sarebbe una soluzione spezzatino) fa un’operazione speculativa. Acquista in attesa dell’eventuale passaggio di mano.
I possibili acquirenti
Ma chi sarebbero gli acquirenti? In queste ultime ore sono state diverse le ipotesi avanzate dai media: da Vivendi a Discovery a Sky fino a Cairo. In Borsa in particolare c’è chi scommette sulla la Borsa, che scommette su una possibile vendita della tv e sull'opa che l'acquirente, indicato in prima battuta come la francese Vivendi, sarebbe nel caso chiamata a lanciare.
Quanto vale Fininvest
Con la morte di Silvio Berlusconi, il gruppo Fininvest, con un fatturato di quasi 4 miliardi di euro e più di 15mila dipendenti, perde il suo padre fondatore. Dalla metà degli anni Settanta, Fininvest è una delle maggiori realtà imprenditoriali italiane che opera nei settori della televisione, della radio, del cinema e dell'editoria. La holding controlla i gruppi Mediaset (oggi MFE-MediaForEurope) e Mondadori, e ha un'importante partecipazione del 30% in Banca Mediolanum. Tre partecipazioni che tutte assieme valgono in Borsa oltre 2,8 miliardi di euro. Dal 2018 possiede anche il 100% dell'A.C. Monza, dopo essere stata per 31 anni proprietaria del Milan.
L’immobiliare
Oltre alla passione per il calcio la holding di casa Berlusconi racconta anche il legame dell'ex premier con la città di Milano: è sua la proprietà del Teatro Manzoni e tramite Fininvest Real Estate & Services gestisce inoltre alcune proprietà immobiliari, e possiede Alba Servizi Aerotrasporti che governa la flotta aerea del gruppo.
Le quote dei figli
Questo l'impero industriale che il fondatore di Forza Italia lascia ai cinque figli: la primogenita Marina, dal 2005 presidente di Fininvest e dal 2003 di Mondadori, il secondogenito Pier Silvio, amministratore delegato di MFE-MediaForEurope (ex-Mediaset), e i figli del secondo matrimonio Barbara, Eleonora e Luigi. Fininvest è controllata per il 61,2% da Silvio Berlusconi, attraverso quattro holding. Il resto delle quote sono divise tra i figli: Marina e Pier Silvio hanno il 7,65% ciascuno, mentre Barbara, Eleonora e Luigi possiedono insieme il 21,42% attraverso la Holding Quattordicesima, di cui ognuno ha il terzo del capitale. Il restante 2% circa sono azioni proprie.
Il colosso delle tv
Il bilancio 2021 di Fininvest vede il risultato netto della capogruppo in utile per 361,2 milioni rispetto alla perdita di 27 milioni del 2020 condizionate della pandemia. Lo scorso anno, alla famiglia Berlusconi Fininvest ha staccato dividendi per complessivi 150 milioni, in aumento rispetto ai 100 milioni dell'anno precedente.
Fininvest custodisce gran parte dell'attività dell'impero di Berlusconi ma l'ex premier ha conservato al di fuori della capogruppo altre proprietà, soprattutto immobiliari. E gli asset ai piani alti, diversi da MFE, Mondadori e Mediolanum, sono più difficili da valutare. Secondo l'ultima stima della rivista americana Forbes il patrimonio di Silvio Berlusconi ammonterebbe a circa 6,8 miliardi di dollari.