Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Chi paga il portone condominiale rotto?

Come vengono ripartite le spese per la manutenzione o sostituzione del portone di un condominio

Crediti iStock - portone condominiale

Crediti iStock - portone condominiale

Spesso, purtroppo, chi abita all’interno di un condominio si scontra con un mancato buon funzionamento del portone di accesso. Questo rappresenta un bene comune dell’immobile, motivo per cui eventuali problematiche o rotture dello stesso devono essere, per legge, sostenute da tutti i proprietari delle unità immobiliari presenti nell’edificio. A tale principio generale, tuttavia, possono essere previste delle deroghe indicate nel regolamento condominiale che, in genere, prevedono un divisione delle spese comuni tra i condomini basate su criteri differenti.  

Cosa fare quando il portone è rotto

Nel momento in cui il portone si rompe o comincia a dare dei segnali di cedimento, con ad esempio con dei rumori sospetti, il primo passo da effettuare è quello di contattare l’amministratore di condominio che, a sua volta, si rivolge ad tecnico professionista che ha le competenze necessarie per il riparare il danno. Il professionista, in seguito ad un primo rilievo, effettua un’analisi dei danni e fornisce all’amministratore una stima della propria parcella per la riparazione. A questo punto, a seconda della gravità del danno, l’amministratore ha due strade da poter seguire: - convocare l’assemblea condominiale, ma solo nel caso in cui il danno è irreparabile e bisogna cambiare il portone oppure quando, oltre ad esso, si vogliono inserire delle telecamere di videosorveglianza; - non convocare l’assemblea condominiale se l'intervento è essenziale e richiede tempestività. Un ritardo, infatti, potrebbe rappresentare un pericolo per la sicurezza dei condomini.

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Il pagamento delle spese

In base a quanto previsto dal Codice civile, le spese sostenute per la riparazione di un portone condominiale rotto devono essere sostenute dai condomini sulla base ai millesimi condominiali, cioè la quota di proprietà immobiliare ragguagliata rispetto al valore dell’intero edificio. Solo un regolamento condominiale con principi di divisione delle spese diversi può andare a modificare il principio sancito dal Codice civile. Su un punto, però, non è ammessa possibilità di deroga, ovvero quello per cui tutti i condomini pagano le spese di manutenzione dei beni comuni, come il portone, anche se non lo utilizzano.  

Alcuni casi specifici

Come si diceva in precedenza, le spese per la manutenzione del portone condominiale devono essere ripartite tra tutti i condomini. Queste spese, inoltre, dovranno essere sostenute anche dai proprietari di eventuali negozi presenti nell’immobile, che contribuiscono al pagamento sempre in relazione ai loro millesimi. È l’esempio tipico di mancato reale utilizzo del portone condominiale, ma la legge prevede che in questi casi si consideri l’utilizzo potenziale che potrebbe essere fatto del bene.

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Altro caso particolare può essere rappresentato da condomini composti da più scale. Come detto, tutti i proprietari delle singole unità immobiliari sono tenuti al pagamento in relazione ai millesimi anche se non utilizzano il bene. In presenza di condomini con più rampe di scale ognuna con un proprio portone indipendente, tuttavia, i condomini che fanno un uso potenziale del bene rotto non sono tenuti a partecipare alla divisione delle spese di riparazione. Si cerca, con questa deroga, di velocizzare le pratiche di riparazione, con le spese e le relative pratiche che ricadono solo su i proprietari delle singole unità immobiliari realmente interessate dalla manutenzione.