Roma, 11 marzo 2024 – L’inflazione (e il recente aumento del salario minimo in 26 Stati) fa schizzare il prezzo del piatto forse più celebre degli Stati Uniti: il cheeseburger. Il prezzo del panino ha superato i 17 dollari, racconta il corrispondente da Washington de La Stampa, sottolineando che potrebbe arrivare anche a 22 dollari se si tratta di un doppio cheeseburger. Nella capitale statunitense i prezzi dei menù sono cresciuti del 5,6% in un anno: tra bibite, mance, servizi extra e tasse locali, la spesa a testa per mangiare un cheeseburger fuori può arrivare anche a 30 dollari.
In Italia, anche se il prezzo del cheeseburger nella maggior parte dei casi non arriva ancora a 17 dollari (o circa 15,50 euro), soprattutto non nei colossi americani del fast food come McDonald’s (il prezzo del panino gira attorno ai 2 euro), il trend in qualche modo è simile. In media nel 2023 i prezzi dei servizi di ristorazione registrano una crescita del 5,9% e quelli della ristorazione commerciale del 6%, a fronte di una crescita dell’inflazione media generale del 5,7%. Secondo il Centro Studi della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), a registrare la variazione media più significativa nel settore è il delivery, con un aumento del 9,7%, mentre il fast food segna una crescita del 5,9%.
McDonald’s e Burger King hanno ancora prezzi quasi imbattibili quando si tratta dei panini più semplici. L’hamburger più economico sul menù delle catene italiane, come Roadhouse o Old Wild West, costa attorno ai 10 euro, sebbene il prezzo possa variare da città a città. Per non parlare dei sempre più popolari hamburgherie artigianali o gourmet, dove ormai è sempre più difficile trovare un panino sotto i 10 euro, tantomeno un menù con patatine e bibita incluse.