Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

ChatGPT, ecco una nuova versione a pagamento dedicata alle imprese

Si chiama ChatGPT Enterprise e offre maggiori garanzie in termini di sicurezza e privacy, oltre a ulteriori funzionalità per soddisfare le esigenze dei business

ChatGpt

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Roma, 31 agosto 2023 – OpenAI, l’organizzazione che ha sviluppato ChatGPT, lancia una nuova versione a pagamento del celebre chatbot dedicata alle imprese. Si chiama ChatGPT Enterprise e offre maggiori garanzie in termini di sicurezza e privacy, nonché ulteriori funzionalità pensate per soddisfare le esigenze dei business. “Crediamo che l’intelligenza artificiale possa assistere e migliorare ogni aspetto della nostra vita lavorativa e rendere i team più creativi e produttivi”, scrive OpenAI in un comunicato pubblicato lunedì.

Secondo l’organizzazione, dal lancio del chatbot 9 mesi fa oltre l’80% delle aziende della lista Fortune 500 ha integrato ChatGPT in qualche forma nella propria attività. “Una domanda senza precedenti”, nelle parole di OpenAI, che ha ispirato la creazione di Enterprise. E tra i primi utilizzatori della versione business ci sono già dei grandi nomi come Canva, Estée Lauder e PwC.

I principali punti di forza del prodotto sono la sicurezza e la maggiore potenza. Ad esempio, ChatGPT Enterprise dispone di crittografia end-to-end e non utilizza le richieste dei clienti o i dati aziendali per l’addestramento dell’intelligenza artificiale. Inoltre, è in grado di accettare richieste molto più lunghe, fare analisi dei dati più avanzate ed elaborare risposte molto più velocemente rispetto alla versione pubblica. E nel prossimo futuro, promette l’azienda, arriveranno nuove opzioni di personalizzazione e più strumenti pensati per ruoli specifici all’interno delle imprese. “In un contesto aziendale in cui l'unicità e la differenziazione sono fondamentali, avere un'IA che 'capisce' e si adatta alla propria realtà imprenditoriale rappresenta non solo un vantaggio ma potenzialmente una vera e propria rivoluzione”, commenta l’innovation analyst Massimo De Giorgio sui social.

Il costo di tutto ciò, tuttavia, non è pubblico. Anche se presumibilmente non costerà poco. Il ceo di OpenAI, Sam Altman, ha recentemente sottolineato i costi alti che l’organizzazione sostiene nel gestire il chatbot, per colpa della carenza globale di unità di elaborazione grafica, ovvero GPU. Questi processori servono per addestrare il software e generare contenuti in risposta alle richieste degli utenti, quindi costituiscono proprio il cuore dei modelli di intelligenza artificiale.