Roma, 25 gennaio 2024 – Scoppia il caso che vede coinvolti Levis Strauss e Brunello Cucinelli. Secondo quanto riportato da Reuters, lo storico marchio americano produttore di blue jeans, lo scorso martedì 23 gennaio, ha presentato una denuncia alla corte di San Francisco contro l’azienda umbra di abbigliamento di lusso per presunta violazione di marchio. Oggetto di scontro è l’etichetta rettangolare da tasca sui jeans, marchio registrato da Levi Strauss nel 1938 e che, secondo l’azienda americana, Brunello Cucinelli applicherebbe sui propri capi. Come prova, l’azienda di denim avrebbe presentato 14 foto dei capi firmati Brunello Cucinelli con un’etichetta “quasi identica” a quella americana. Per Levi Strauss, il marchio umbro avrebbe violato il trademark dell’etichetta Levi's. In questo modo, spiega l’azienda americana, i consumatori potrebbero confondersi e determinare così perdite di vendite. Un “danno incalcolabile e irreparabile”, sostiene la casa produttrice di denim, che adesso chiede il ritiro dal mercato dei prodotti interessati, nonché il pagamento dei danni (seppur al momento non appare specificato un importo). Ad ogni modo, non è la prima volta che Levi Strauss cita in giudizio un marchio di moda. Pensiamo al 2018, quando la compagnia citò Kenzo o nel 2019 quando toccò a Saint Laurent. Le ragioni erano le stesse che oggi coinvolgono Brunello Cucinelli ma, sempre secondo Reuters, entrambi i procedimenti al tempo si erano risolti con un accordo. Quanto a Brunello Cucinelli, al momento non avrebbe rilasciato ancora commenti.
EconomiaLa guerra dei jeans fra Levi’s e Brunello Cucinelli. Tutta colpa dell'etichetta sul taschino