Roma, 13 marzo 2024 – Il Parlamento europeo ha adottato la cosiddetta direttiva sulle 'case green', che mira a ridurre progressivamente le emissioni di gas a effetto serra e il consumo di energia nel settore edilizio dell'UE, e a renderlo climaticamente neutro entro il 2050. Mira inoltre a ristrutturare e migliorare un numero maggiore di edifici con le peggiori prestazioni.
Cinque milioni di palazzi da rifare
La direttiva europea porterà alla riqualificazione “in pochi anni di oltre 500mila edifici pubblici e circa 5 milioni di edifici privati con le prestazioni più scadenti, ognuno dei quali composto da una o più unità immobiliari. Senza contare le nuove costruzioni”. È la stima della Fillea Cgil.
Le classi energetiche da adeguare
Con il 55% della riduzione dei consumi energetici che dovrà essere ottenuto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni inferiori, entro il 2030 - calcola il sindacato - “le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili in classe F e G e, entro il 2033, il 26% degli edifici di classe energetica più bassa. Cioè il 43% degli immobili meno efficienti dovrà essere riqualificato”.
Gli edifici nuovi
Secondo la direttiva, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030; i nuovi edifici occupati o posseduti da autorità pubbliche dovrebbero essere a emissioni zero a partire dal 2028. Nel calcolare le emissioni, gli Stati membri dovranno tenere conto del potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita di un edificio, compresi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per costruirlo.
“Non c’è un minuto da perdere”
“L'approvazione della direttiva case green è una notizia positiva, ora dobbiamo però attrezzarci come sistema paese in termini industriali, normativi e finanziari, per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e ammodernamento del patrimonio pubblico e privato e per avere lavoratori professionalizzati, imprese qualificate e produttori nazionali di materiali e tecnologie. Il governo apra subito un confronto con le forze sociali e i professionisti del settore per preparare il Piano Nazionale di Ristrutturazione degli Edifici da presentare all'Unione Europea già a fine 2025”, afferma Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, sottolineando che la filiera delle costruzioni e delle attività immobiliari rappresenta oggi oltre il 20% del Pil e dà lavoro tra diretti ed indiretti ad oltre 2 milioni di persone.
"Il 2025 è domani e il 2030 è praticamente dopodomani, non abbiamo un minuto da perdere. Dobbiamo - continua Genovesi - procedere immediatamente ad un riordino degli strumenti finanziari e dei vari bonus per facilitare gli investimenti in efficienza energetica, agendo tutte le leve a nostra disposizione: intervento pubblico diretto per
case popolari, scuole, ospedali, incentivi e trasferimenti economici fino al 100% per i condomini di periferia e i redditi più bassi, generalizzare i mutui verdi e i contratti di cessione del risparmio energetico, con strumenti selettivi facili e alla portata di tutti, concentrando tutte le risorse, nazionali e comunitarie, esclusivamente sulle prime
case con le classi energetiche più basse e con risultati verificabili”.