Giovedì 19 Dicembre 2024
ANDREA ROPA
Economia

Caro voli, l’ira di Ryanair "Decreto sovietico e illegale"

L’ad Wilson: l’Ue lo cancellerà, altrimenti andremo altrove. "Stupore" del governo

Caro voli, l’ira di Ryanair "Decreto sovietico e illegale"

di Andrea Ropa

Bufera estiva nei cieli. La norma contro il caro voli varata dal governo Meloni, che limiterà le tariffe aeree dalla Sicilia e la Sardegna e verso le due isole, ha scatenato l’ira di Ryanair, che l’ha definita "ridicola, populista e illegale", facendo appello alla Ue affinché venga cancellata. E la Commissione di Bruxelles ha subito battuto un colpo, chiedendo all’Italia "chiarezza" sul provvedimento. Ad accendere le polveri è stato l’amministratore delegato della compagnia low-cost irlandese, Eddie Wilson, ieri a Roma per incontrare il ministro Urso, secondo il quale il decreto "interferisce con le leggi del libero mercato Ue: è una roba populista e di stampo sovietico", e perciò "da cancellare". Wilson ha rispedito al mittente anche le accuse di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, bollandole come "spazzatura" e ha liquidato la spiegazione dell’algoritmo per fissare le tariffe come la fantasia di chi "guarda troppo Netflix", perché a Ryanair "non ci sono algoritmi" e la compagnia "non fa profili dei clienti".

Piccata la replica del ministero delle Imprese e del Made in Italy: "Stupiscono le dichiarazioni dell’ad di Ryanair circa l’inesistenza di meccanismi di profilazione – hanno risposto fonti del Mimit – Sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali".

Sul versante Ue, un portavoce della Commissione ha confermato che ci sono stati contatti con le autorità italiane. Bruxelles ora attende di ricevere "informazioni più dettagliate sul contenuto preciso" del provvedimento, fanno sapere dall’esecutivo europeo, spiegando che l’Ue "sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno Ue". E "la libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo" europeo.

Secondo il Mimit si tratta di una richiesta "del tutto fisiologica, che rientra nelle normali interlocuzione tecniche". Dopo l’incontro con il manager di Ryanair, il ministro Urso ha fatto sapere di essere "disponibile a incontrare anche le altre compagnie per capire se il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare".

Wilson si è detto certo che il decreto sul caro voli avrà l’effetto contrario rispetto a quello che si propone di fare il governo italiano, ossia far scendere i prezzi. "Per diminuire i prezzi bisogna aumentare i posti a bordo: lo sa anche Harry Potter" ha spiegato l’ad di Ryanair, aggiungendo che "se il decreto dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna".

L’ad di Ryanair ha poi attaccato chi accusa la sua compagnia di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, come più volte denunciato dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani. "Spazzatura, nient’altro che spazzatura – ha detto – Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti". A stretto giro è arrivata la replica di Schifani: "Spazzatura è vessare" i siciliani ed "è scandaloso l’atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza".

Wilson ha concluso la sua sfuriata snocciolando numeri significativi: "Quest’anno trasporteremo verso l’Italia e dall’Italia 56 milioni di passeggeri, abbiamo il 40% di quota di mercato e vogliamo continuare a crescere grazie alle nostre tariffe basse, perché questo è il nostro business. Noi siamo l’unica compagnia al servizio del vostro Paese, per questo le norme dovrebbero aiutarci, non metterci i bastoni nei motori degli aerei".