Sabato 23 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Difendersi dal caro-mutui: la guida delle banche contro l’aumento delle rate

Sono circa un milione le famiglie in difficoltà, per un totale di 6,8 miliardi di euro non pagati. Per affrontare i costi crescenti si può ricorrere alla surroga, alla dilazione o persino al congelamento

I dati sull'andamento dei mutui in Italia

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Roma, 10 luglio 2023 – Ormai sta diventando una vera e propria emergenza. Il mix micidiale composto dall’impennata dei tassi di interesse e dalla corsa (sia pure frenata negli ultimi mesi) dei prezzi al consumo, sta creando molte difficoltà agli italiani. Con il risultato che molte famiglie non riescono più a pagare con regolarità le rate dei mutui. Soprattutto quelle a tasso variabile che, quest’anno, se la Bce dovesse confermare l’intenzione di aumentare ancora il costo del denaro, potrebberotoccare aumenti del 100%. Secondo le ultime stime sarebbero circa un milione le famiglie in difficoltà con i pagamenti, per un totale di 6,8 miliardi di rate non pagate. Complessivamente, i prestiti immobiliari con contratti a tasso variabile hanno un controvalore di 140 miliardi e un terzo del totale di 425 miliardi erogati. Ma che cosa si può fare per alleviare il peso del caro-mutui e finire nell’elenco degli insolventi? L’Abi, l’associazione dei Bancari italiani, ha diffuso ieri una vera e propria guida in cinque punti per venire incontro alle famiglie in difficoltà.

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Che cosa si può fare

Ai primi segnali di difficoltà, il titolare del mutuo può rivolgersi alla banca per valutare in che modo si può affrontare l’aumento dei tassi di interesse: "La banca – si legge nella nota dell’Abi – fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti".

Allungare le scadenze

La prima soluzione può essere quella di "spalmare" il mutuo su un periodo più lungo, così da alleggerire il peso delle rate. Si tratta di un’operazione da fare con attenzione, perché può comportare anche un appesantimento degli interessi.

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Rivedere il contratto

L’Abi si è anche detta disponibile a rivedere le condizioni contrattuali dei mutui, per trovare una soluzione. Le possibilità di intervento non mancano. Ma anche qui occorre considerare gli eventuali sovracosti.

Surroga o portabilità

Le famiglie possono anche trovare sul mercato mutui più convenienti. In questo caso possono esercitare la cosiddetta "portabilità o surroga", cioè trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, modificandone le relative condizioni contrattuali.

Il fondo di solidarietà prima casa

Le famiglie, ricorda sempre l’Abi, possono anche ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, il cosiddetto ‘Fondo Gasparrini’ che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione, in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la cassa integrazione o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi.

L’opzione tasso fisso

Infine si può decidere di trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. La Legge di bilancio ha disposto che le banche siano obbligate alla trasformazione, in caso di richiesta del mutuatario non in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200mila euro e con l’Isee del mutuatario che non deve superare i 35mila euro.

Credo di imposta contro caro-mutui

Per il segretario generale Fabi, Lando Mario Sileoni, serve un intervento legislativo per aiutare le famiglie se i tassi continueranno a correre. L’idea è un credito di imposta sugli interessi che si pagheranno in più nel caso si decidesse di allungare la scadenza del mutuo per continuare ad avere una rata più leggera.