Mercoledì 13 Novembre 2024

Caro carburanti, Salvini: "Ragioneremo domani in Cdm se intervenire"

Il ministro delle Infrastrutture: "Bisogna bloccare i furbi e far pagare chi sta esagerando". Intanto il prezzo della benzina è ancora in rialzo

Roma, 9 gennaio 2023 - È in agenda anche il caro benzina e gasolio per il Consiglio dei ministri di domani. Lo fa sapere il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, rispondendo alla domanda se il governo stesse valutando nuovi provvedimenti per calmierare i prezzi. Il numero uno della Lega si è detto "contento che ci siano controlli a tappeto", riferendosi al monitoraggio della Guardia di Finanza, e ha affermato che l'esecutivo ragionerà domani "se sia il caso di intervenire". "Intanto - ha concluso - bisogna intervenire per bloccare i furbi e far pagare chi sta esagerando, contando che i prezzi in discesa arrivino anche alle pompe della benzina". 

Distributore a Torino, 3 gennaio 2023 (Ansa)
Distributore a Torino, 3 gennaio 2023 (Ansa)

Ma nel frattempo, nonostante il mini-taglio di un centesimo praticato dall'Eni, il prezzo della benzina è ancora in rialzo. La verde ha toccato oggi in modalità servito, un prezzo medio di 1,965 euro/litro. Il diesel è arrivato 2,023 euro/litro (contro 2,016 valore del 5 gennaio) oscillando fra un minimo di 1,968 e un massimo di 2,087 euro/litro (no logo 1,929). Rispetto a dicembre si tratta di un aumento di 9 euro per un'auto di media cilindrata (pieno da 50 litri) e 214 euro su base annua rileva il Codacons. "Non si capisce poi come due pompe dello stesso marchio, ma ubicate in zone diverse, possano vendere lo stesso carburante con differenze anche di 20 centesimi", lamenta l'associazione dei consumatori.

La corsa è cominciata con il nuovo anno quando il governo non ha rinnovato il taglio delle accise voluto da Draghi per fermare i rincari provocati dalla guerra che ha fatto crescere i prezzi dell'energia. Ma il deputato e responsabile di Energia di Forza Italia, Luca Squeri ha difeso "la scelta difficile": "In manovra con le poche risorse che c'erano si è privilegiato il contrasto del caro bollette. Dunque, non essendoci più lo sconto, dal 1 gennaio il prezzo dei carburanti è aumentato", ha spiegato. "Non c'è speculazione, purtroppo è aritmetica". Tuttavia, secondo il deputato questo "non è un problema che ha provocato questo governo". Squeri ha ricordato che l'Italia "ha da sempre tasse molto alte sui carburanti".