Martedì 12 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Urso e il caro benzina: “Fermiamo chi specula. Ma le accise servono per tagliare il cuneo fiscale ai redditi bassi”

Il titolare delle Imprese e del Made in Italy: sono pochi i veri rincari. "In autunno un paniere di beni a prezzi calmierati contro l’inflazione. Biglietti aerei troppo cari? Giusto intervenire, rispettiamo le regole Ue"

Roma, 18 agosto 2023 – Ministro, partiamo dai prezzi dei carburanti: come stanno le cose dal vostro punto di osservazione?

"In questi giorni, al di là dal clamore mediatico – avvisa Adolfo Urso, titolare del Made in Italy e delle Imprese – notiamo solo piccoli aggiustamenti dei prezzi alla pompa. Ieri, solo per indicare il dato più recente, il nostro osservatorio ha segnalato che non è stato registrato nessun aumento, anzi, si è verificata una frazionale diminuzione di un millesimo di euro per la benzina self sulla rete stradale. La scorsa settimana ci sono stati, è vero, nuovi aumenti, ma sostanzialmente in linea con le quotazioni internazionali medie di benzina e gasolio".

Il ministro Adolfo Urso
Il ministro Adolfo Urso

Eppure, non mancano segnalazioni di situazioni abnormi: sono casi isolati o indice di un rialzo generalizzato? "Sta facendo molto discutere il caso di un gestore autostradale alle porte di Milano che ha alzato il prezzo della benzina a 2.7 euro al litro. Ma si tratta di un caso legato a situazioni molto particolari, che nulla hanno a che vedere con l’andamento generale dei prezzi medi. Da quel che ha accertato su nostra segnalazione la Guardia di Finanza, il gestore subisce un contratto capestro da parte del rifornitore: ora finalmente è emerso e anche lui potrà essere tutelato. Mi sono invece arrivate segnalazioni di consumatori che affermano che grazie al sistema di monitoraggio e alla scelta del gestore di zona più conveniente continuano a fare il pieno a 1,8-1,9 euro al litro, peraltro anche a pochi chilometri dallo stesso distributore segnalato. A dimostrazione che i nostri provvedimenti servono quantomeno a contenere il trend degli aumenti. E scelte oculate dei consumatori sono ora possibili".

L’opposizione, però, attacca anche su questo fronte, accusandovi di avere adottato provvedimenti che non funzionano.

"È vero esattamente il contrario. Il prezzo industriale della benzina e del gasolio in Italia, cioè depurato dalle accise, è per la prima volta più basso degli altri Paesi dell'Unione Europea; più basso di Germania, Francia, Spagna, Grecia, Belgio... di tutti gli altri Paesi. Trovo quindi singolari le critiche delle opposizioni di fronte a misure che si stanno rivelando efficaci e che hanno consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore. E allora mi domando: sono contrari anche alla trasparenza?”.

In termini strutturali, esiste il nodo della eccessiva tassazione dei carburanti rispetto agli altri Paesi: si potrà intervenire?

“E’ un tema che sicuramente esiste da qualche decennio. Quando Draghi intervenne nel marzo dello scorso anno il prezzo di benzina e gasolio era 2.20, oggi siamo ben sotto i 2 euro. Quella misura è costata oltre 9 miliardi alle casse dello Stato. Noi abbiamo preferito usare quelle risorse per aiutare le famiglie numerose e per fare due tagli al cuneo fiscale per chi ha salari più bassi. Credo sia più utile fare interventi mirati come quelli del taglio al cuneo fiscale che servono anche al rilancio del sistema produttivo. Una scelta politica che sta dando frutti anche sul piano della solidità e della reputazione complessiva del nostro Paese. Ricordo che nei giorni scorsi Fitch ha tagliato le prospettive di crescita dei maggiori Paesi industriali dell’Occidente mentre ha alzato quelle dell’Italia. La Borsa italiana ha raggiunto il suo record ed è cresciuta in questi mesi più di quanto siano cresciute le altre Borse europee: gli investimenti esteri sono cresciuti per la prima volta più in Italia che in Germania e Francia, il fondo americano Blackstone ha definito l'Italia il Paese ideale dove investire in Europa. Segnali chiari che si aggiungono ai molti dati in questa direzione, a partire dalla crescita dell'occupazione e delle esportazioni così come dal trend dell'inflazione che scende più in Italia che nella media Ocse”.

Un altro versante problematico, anche per effetto del caro carburanti, è quello dei prezzi alimentari e del carrello della spesa: gli interventi adottati stanno facendo effetto?

“Su questo fronte abbiamo siglato con le associazioni della grande distribuzione e del commercio al dettaglio e con l'adesione di alcuni settori dell’industria (artigiani, cooperative, PMI) un patto-antiinflazione che prevede un paniere di prodotti a prezzi calmierati in grado di contribuire al raffreddamento e al controllo dell’inflazione. Entro il 10 settembre saranno definite con le associazioni che hanno sottoscritto l'accordo (che riguarda anche beni primari non alimentari come i prodotti per l'infanzia) le modalità per far scattare una sorta di "trimestre anti inflazione", che durerà dal 1 ottobre al 31 dicembre e che vedrà prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel “carrello della spesa”, attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico. In sostanza stiamo cercando di predisporre un pacchetto di interventi quanto più ampio possibile per sostenere le famiglie e i ceti più in difficoltà. Mi auguro che anche l'industria alimentare sostenga questo sforzo come ha fatto in Francia”.

Per i prezzi degli aerei, alcune compagnie ad avere reagito «male»: intendete andare avanti?

“Anche su questo fronte siamo intervenuti davanti ad alcune evidenti distorsioni del mercato e della concorrenza. E siamo convinti di essere in piena sintonia con lo spirito e le regole europee. Le misure introdotte rispondono infatti pienamente alle direttive europee in materia di tutela dei consumatori dinanzi a fenomeni speculativi come quelli denunciati negli scorsi mesi dalle Autorità di controllo per alcune tratte aeree in particolare da e verso la Sicilia. Inoltre, alzare il costo del biglietti in modo del tutto anomalo in coincidenza di eventi come il deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello che ha causato il blocco dell’intero sistema ferroviario o dell’alluvione in Emilia-Romagna, a nostro avviso nulla ha a che fare con le normali dinamiche del mercato, ma si configura come un vero e proprio sistema speculativo. E fa riflettere che a protestare con maggior veemenza sia stata proprio la compagnia aerea che risulta essere stata sanzionata undici volte negli ultimi anni dalla Autorità di controllo del mercato e della concorrenza proprio per fenomeni distorsivi del mercato”.

A differenza dello scorso anno, però, non abbiamo più il rischio sistemico degli approvvigionamenti del gas e del caro bollette: la diplomazia del gas e le misure a favore di imprese e famiglie hanno funzionato?

“Io credo che le politiche messe in campo in questi mesi stiano dando i loro frutti. Sul fronte degli approvvigionamenti abbiamo fatto significativi passi avanti anche con l’arrivo a Piombino della nave rigassificatrice Golar Tundra. Ora non ci sono allarmi in vista né sulla quantità né sui prezzi che dopo le impennate speculative dello scorso anno sono tornati a livelli fisiologici. Faccio notare che proprio in questi giorni lo stoccaggio di gas nel nostro Paese ha raggiunto il 90%, un segnale rassicurante anche in vista dell’inverno. Entro il 2023 sono quindi convinto che potremo raggiungere definitivamente l’indipendenza energetica, in particolare dalla Russia. Siamo infatti già passati dal 40% di import di gas dalla Russia nel 2021, al 16% dello scorso anno e il cronoprogramma stabilito per affrancarci da questa dipendenza è perfettamente in linea con la tabella di marcia che l’Italia si era prefissata allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Aggiungo che il prezzo del gas è calato proprio quale effetto della azione del governo italiano che è riuscito ad imporre ad una Europa riluttante il "price cap"”.

In termini strutturali, estrazioni e trivellazioni devono andare avanti anche in Italia?

“Si certo, come in altri Paesi d'Europa. Il ministro Pichetto Fratin ha già annunciato misure in questo senso condivise dal mio dicastero. Sottolineo che l’Italia dispone di un vero tesoro energetico. Nel mare Adriatico, secondo stime di esperti del settore, sono presenti giacimenti in grado di produrre almeno 70 miliardi di metri cubi, con un risparmio sulla bolletta del gas per almeno 3 miliardi. In totale nel 2023 i consumi industriali e privati di gas sono ammontati a circa 65 miliardi di metri cubi a fronte di una produzione domestica non superiore ai 3 miliardi, il livello più basso dal 1954. Tutte valutazioni da tener presenti quando si tratterà di prendere nuove decisioni. Dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dall'estero e così ridurre anche il costo dell'energia per cittadini e imprese in modo strutturale. Spero che anche l'opposizione lo condivida”.