Roma, 3 gennaio 2023 - L'anno nuovo si apre all'insegna dei rincari non solo di benzina e diesel, ma anche dei trasporti. Infatti, salgono i prezzi sia dei pedaggi autostradali, che di biglietti di bus e metro. Ma sono i carburanti, più che altro, a preoccupare, vista l'eliminazione del taglio delle accise.
Era stato il governo Draghi a varare a marzo il taglio delle accise. Era stato poi prorogato a più riprese, ma il governo Meloni ha deciso di non rinnovarlo, né in legge di bilancio né con il decreto Aiuti Quater. Dunque il ricaro dei carburanti lo si è visto già a cavallo di capodanno con un doppio balzo.
Da questa mattina non si registrano variazioni sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi, ma gli effetti dei rialzi si riversano sulle medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa che per il servito si aggirano attorno ai 2 euro al litro.
I nuovi prezzi di benzina e gasolio
Secondo Staffetta Quotidiana la media della benzina in self service supera questa mattina quota 1,8 euro/litro, il gasolio vola verso 1,87, mentre sul servito la benzina viene venduta a 1,95 euro/litro e supera i 2 euro per il gasolio (2,02 euro/litro).
Le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti sono: benzina self service a 1,803 euro/litro (+71 millesimi, compagnie 1,807, pompe bianche 1,791), diesel a 1,865 euro/litro (+71, compagnie 1,868, pompe bianche 1,855). Benzina servito a 1,951 euro/litro (+62, compagnie 1,986, pompe bianche 1,869), diesel a 2,015 euro/litro (+62, compagnie 2,048, pompe bianche 1,931). Gpl servito a 0,791 euro/litro (+11, compagnie 0,801, pompe bianche 0,777), metano servito a 2,394 euro/kg (+45, compagnie 2,394, pompe bianche 2,395). Gnl 2,443 euro/kg (+102, compagnie 2,483 euro/kg, pompe bianche 2,404 euro/kg).
Assoutenti già ieri aveva parlato di "una vera e propria stangata nel corso del 2023" riguardo i carburanti. "Rincari del tutto ingiusti, con i consumatori chiamati a pagare il conto della crisi economica in atto. La scelta del governo Meloni di non prorogare il taglio delle accise è sbagliata, perché gli aumenti dei listini alla pompa produrranno rincari a cascata per beni e servizi in tutti i settori", ha detto il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi.