Il cappotto termico si presenta come uno dei migliori sistemi per isolare le pareti e migliorare l'efficienza energetica di un edificio. Ma quali sono i suoi reali benefici economici? Scopriamoli insieme, cercando di capire anche gli svantaggi e le condizioni ideali per la sua installazione. Cos’è il cappotto termico Noto anche come isolamento a cappotto, il cappotto termico non è altro che un insieme di strati isolanti applicati esternamente o internamento ad un edificio, così da garantire lui un isolamento completo, termico o all'occorrenza anche acustico. Questi, se fatto in maniera accurata consente un notevole risparmio energetico, perché capace di mantenere alte le temperature interne allo stabile durante l’inverno impedendo al calore dei raggi solari esterni di entrare aumentandone, ad esempio, anche il suo valore nel mercato immobiliare. Per la realizzazione di un perfetto cappotto termico è possibile scegliere tra diversi materiali, ma la scelta dipende principalmente da quattro fattori: strutturale; geografico; economico; climatico. Al fine però di compiere la scelta più giusta, è bene rivolgersi ad esperti del settore, esperti e professionisti capaci di valutare con precisione i parametri al fine di determinare sia il tipo di intervento da applicare che il migliore materiale isolante. Questo perché, ad oggi, sul mercato esistono due diverse tipologie di cappotto: quello interno ed esterno. Il primo, il cappotto termico esterno è tra i due il più diffuso. L’isolamento grazie a questo sistema viene spesso utilizzato per edifici di piccole dimensioni, come ad esempio villette unifamiliari e per facciate dei condomini. Questi, nel dettaglio, presenta le seguenti caratteristiche: garantisce un maggior isolamento termico; previene danni alle pareti esterne, come la formazione di muffa in casa e crepe; riduce i ponti termici, ossia le zone fredde provocate da discontinuità costruttive. Da tenere a mente sono però i costi di questo tipo di cappotto. Rispetto al secondo tipo, infatti, può risultare più costoso con tempi più lunghi di installazione, senza tenere conto della quantità di materiale che sarà necessariamente maggiore. Il secondo tipo di cappotto termico è invece interno. Questo prevede la disposizione di pannelli isolanti, più sottili rispetto a quelli utilizzati per il cappotto termico esterno, sulle pareti interne. Si tratta di una pratica molto utilizzata all’interno di edifici urbani nei quali è più complesso intervenire sulle pareti esterne o per la coibentazione del tetto. Rispetto al primo tipo di cappotto, questo comporta vantaggi quali un minor tempo di posa e un costo nettamente inferiore. Unico aspetto negativo potrebbe però essere riscontrato nella riduzione degli spazi: questi risulteranno ridotti di volume e in alcuni punti anche con un’applicazione particolarmente complessa. I materiali più utilizzati: sintetici, minerali e naturali Prima però di installare un cappotto termico è bene sapere quali sono i materiali più diffusi. Come prima cosa è opportuno evidenziare che i materiali isolanti sintetici, tra tutti, sono anche i più economici. Oltre al costo decisamente contenuti, permettono un ottimo isolamento termico, resistenza all’acqua e all’umidità, e facilità di posa. Questo tipo di risalenti presenta una durata variabile tra i 30 e i 50 anni. Lato però da non sottovalutare è la necessità di essere sottoposti ad un adeguato trattamento ignifugo, in alternativa potrebbero essere pericolosi in caso di incendio. Inoltre, qualora si decidesse di utilizzare un isolante espanso, i locali necessitano di essere ben areati dopo l’applicazione, così da bloccare le eventuali sostanze dannose. Tra i principali materiali isolanti sintetici bisogna quindi ricordare: Polistirolo espanso (EPS); Polistirene estruso (XPS); Polietilene espanso (PE). Oltre questi, vi sono anche i materiali minerali, che costano leggermente di più rispetto agli isolanti sintetici: Lana di vetro; Perlite espansa; Lana di roccia. Per ultimi, i materiali naturali che nascono per l’appunto in maniera del tutto naturale, senza processi di produzione dannosi per l’uomo e per l’ambiente. Questi sono: Sughero; Fibra di legno. I vantaggi dell'installazione del cappotto termico Il cappotto termico costituisce una tecnica edilizia molto sicura che viene ormai praticata in Italia da più di cinquant’anni. Tra l’altro, col passare del tempo, sono state introdotte tecnologie sempre più moderne per le rifiniture e quindi la libertà di progettazione è molto ampia. Tra i tanti vantaggi dell’installazione vi è senza dubbio il risparmio energetico e di conseguenza anche uno di tipo economico, in tutte le stagioni dell’anno: durante le stagioni invernali e autunnali il calore generato dai sistemi di riscaldamento rimane intrappolato tra le mura di casa; durante le stagioni più calde, invece, il calore dei raggi non riesce a penetrare attraverso le pareti perché il materiale isolante protegge l’edificio dalla trasmittanza termica. Ne consegue, quindi, che diminuiscono i tempi di accensione degli impianti di climatizzazione con un deciso risparmio sul riscaldamento domestico, quindi sulle bollette di luce e gas. Riassumendo, possiamo quindi dire che i vantaggi che possiamo ottenere con la posa di un cappotto termico sono principalmente due: un reale risparmio economico in bolletta aumento del valore dell’immobile Gli svantaggi del cappotto Uno dei principali svantaggi del cappotto termico è il costo elevato. Tuttavia, i costi di installazione variano a seconda delle dimensioni delle pareti da trattare, delle eventuali difficoltà strutturali e dei materiali scelti. Inoltre, non va dimenticato che la spesa può essere ammortizzata grazie alle detrazioni fiscali e al risparmio energetico degli anni a seguire. All’interno dei centri urbani non è sempre possibile installare il cappotto esterno per la presenza di vincoli comunali oppure perché manca il consenso di tutti i condomini. In questi casi, l’alternativa è il cappotto interno che, però, comporta una riduzione del volume delle stanze.
Mercoledì 18 Dicembre 2024
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