Martedì 16 Luglio 2024

Caos Tasi, i bollettini non arrivano. Pagare sarà di nuovo un calvario

Per avere moduli e importi bisogna richiederli. Molti Comuni non li inviano di Matteo Palo

Tasi, case (Ansa)

Tasi, case (Ansa)

ROMA 17 MAGGIO 2015 -  MENO di un mese al pagamento della prima rata della Tasi ma, anche quest’anno, è caos sui bollettini. I Comuni, come avviene ormai da un paio di stagioni, non sono tutti in grado di inviare a casa dei cittadini i moduli precompilati per il pagamento. Stavolta, però, non c’è soltanto il rischio di qualche coda ai Caf: le amministrazioni, infatti, sono obbligate per legge dal 2015 a mandare a casa di chi ne faccia richiesta un bollettino. Se non saranno in grado di farlo, potrebbero esporsi anche al mancato versamento dei tributi.

La tassa sui servizi indivisibili arriva alla vigilia delle sue scadenze chiave con un quadro normativo che, una volta tanto, è rimasto perfettamente stabile. Quindi, senza particolari patemi, andrà pagata in due soluzioni, il 16 giugno l’acconto e il 16 dicembre il saldo. A differenza dello scorso anno, non ci sono questioni interpretative e incertezze particolari, con una eccezione, che rischia però di diventare esplosiva: i moduli precompilati. Già nel 2013, infatti, si era parlato di invio di un bollettino a tutti i cittadini, sulla linea di quello che è stato poi fatto con il 730. Così, nel 2014, una legge ha messo nero su bianco che dal 2015 «i Comuni assicurano la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti rendendo disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli». Tradotto: se il cittadino ne fa richiesta, l’amministrazione è obbligata a mandare il bollettino.

I SINDACI delle grandi città (Milano, Roma, Torino, Genova, Napoli, Palermo), già in questi giorni, stanno alzando bandiera bianca e stanno percorrendo una strada alternativa: mettere sul proprio sito un software di calcolo per consentire a tutti di ricostruire la Tasi da pagare. Il motivo è che compilare i bollettini per tutti sarebbe troppo costoso e comporterebbe troppi errori, rendendo praticamente impossibile calcolare la quota che gli inquilini devono versare. Nei piccoli centri, invece, si segnalano diversi casi virtuosi: a Fossano, in provincia di Cuneo, a Scandicci, provincia di Firenze, a Cerea (Verona) e a Imperia, ad esempio, i bollettini arriveranno a casa dei proprietari.

L’ANCI, l’associazione dei Comuni, dal canto suo, spiega che tutti gli enti locali dovrebbero avere la strumentazione necessaria ad approntare i moduli. Tra l’altro, chi non adempie a questo obbligo si espone a conseguenze pesanti, perché viola una previsione di legge: in teoria potrebbero arrivare anche ricorsi o mancati pagamenti delle tasse. Anche se la stessa associazione smorza molto un pericolo di questo tipo: «L’obbligo di invio di modelli di pagamento Tasi preventivamente compilati dai Comuni non solo non emerge dalla normativa vigente, ma è nella pratica inattuabile».

di Matteo Palo