Martedì 26 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Canone Rai, 817mila richieste di esenzione

Audizione del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, alla Camera

Rossella Orlandi, direttore dell'Agenzia delle Entrate (Imagoeconomica)

Rossella Orlandi, direttore dell'Agenzia delle Entrate (Imagoeconomica)

Roma, 8 giugno 2016 - Sono 817mila gli italiani che hanno chiesto di non pagare il canone Rai direttamente attraverso la bolletta elettrica. A rivelarlo è stato il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso di un'audizione alla Camera sull'anagrafe tributaria. "È in corso in questi giorni la trasmissione all'Acquirente unico da parte dell'Agenzia delle Entrate delle informazioni sui soggetti che non devono pagare il canone mediante accredito nelle fatture elettriche - ha detto -. Alla scadenza prevista sono state presentate 817 mila dichiarazioni sostitutive di cui 220 mila per via telematica". 

Per l'invio delle dichiarazioni necessarie a non pagare il canone Rai nelle fatture elettriche "la legge ha posto un termine, necessario alle aziende elettriche per rispettare la scadenza del primo luglio. Noi abbiamo fatto i salti mortali per dargli i dati - ha aggiunto Orlandi -. Per le dichiarazioni presentate fino al 16 maggio c'è l'esenzione per i primi sei mesi, per quelle che arrivassero dopo parte dal mese successivo".

Rispetto al termine, "noi abbiamo accettato anche le dichiarazioni arrivate nei giorni immediatamente successivi. Abbiamo cercato di prendere proprio tutti i dati, anche quelli arrivati prima della pubblicazione del provvedimento dell'Agenzia delle Entrate con formati non idonei li abbiamo comunque accettati", ha spiegato ancora.

"Una volta individuati i soggetti potenzialmente destinatari dell'addebito del canone in fattura - ha continuato il direttore dell'Agenzia delle Entrate - è necessario verificare la presenza di eventuali situazioni che prevedono la necessità di non addebitare il canone agli utenti, in particolare per i soggetti che hanno presentato la dichiarazione di non detenzione, i soggetti che hanno dichiarato di non dover pagare il canone in quanto addebitato ad altri componenti della famiglia, i soggetti che hanno già effettuato un pagamento per il 2016 con le precedenti modalità, i soggetti che effettuano il pagamento del canone mediante addebito sulla pensione e i soggetti esentati dal pagamento".

In numero uno dell'Agenzia delle Entrate ha poi ribadito che il canone non si paga anche sulla seconda casa. "È solo nell'ipotesi che un cittadino abbia più utenze elettriche intestate con la tariffa agevolata per prima casa, il che vorrebbe dire che è scorretto, che o cambia tariffa oppure paga il canone Rai" anche sulla seconda casa, ha specificato Orlandi.

Intanto Altroconsumo ha deciso di impugnare di fronte al Tar il decreto attuativo sul canone Rai che considera illegittimo. "Con quasi 4 mesi di ritardo rispetto alla data prevista (15 febbraio) è entrato in vigore il decreto attuativo Mise (Ministero dello Sviluppo Economico, ndr) previsto dalla legge di stabilità 2016". "Proprio a causa del ritardo con cui è stato emanato - spiega l'organizzazione dei consumatori - il decreto è superato, contiene disposizioni già note, come il primo addebito nella bolletta dell'energia elettrica di luglio o quella relativa all'autocertificazione da presentare per chi non possiede il televisore, il cui termine ultimo è già scaduto lo scorso 16 maggio. Un decreto che presenta numerose incongruenze, quindi, uscito dopo mesi di ritardi, a ridosso della bolletta di luglio, con ulteriori rinvii a nuovi provvedimenti su aspetti essenziali per i consumatori, quale quello dei rimborsi per gli addebiti inesatti. In mancanza di indicazioni chiare a cui i consumatori possano fare riferimento - conclude l'organizzazione - ci sono tutte le premesse perché si verifichino errori negli addebiti". Da qui la decisione di impugnare il decreto.