Nella Manovra 2024 è stata inserita dal governo guidato da Giorgia Meloni anche una mini riforma per quanto riguarda il canone Rai. A partire dal 1°gennaio 2024, infatti, ai contribuenti verrà richiesto un importo più basso per la tassa sugli apparecchi televisivi. Il contributo richiesto passerebbe dai 90 euro attuali a circa 70 euro, con un conseguente risparmio annuale di 20 euro.
Invariate, invece, saranno le modalità di pagamento della tassa che, dunque, dovrebbe rimanere tra le voci inserite nella bolletta della luce. L’Unione Europea si era rivolta all’Italia per richiedere la modifica di questo aspetto, con un cambio nelle modalità di pagamento del canone per rispecchiare la logica condivisa tra i Paesi membri di una più elevata trasparenza dei costi che vengono addebitati alle famiglie. Tutto rimandato, con la Rai stessa che temeva che l’esclusione del canone dalla bolletta della luce potesse far tornare il tristemente noto fenomeno del mancato pagamento della tassa.
Il canone Rai da gennaio 2024
A stabilire le modifiche del canone Rai è l’articolo 8 del Ddl Bilancio 2024, che rimodula l’ammontare dovuto ai titolari di utenze elettriche e porta ad un risparmio di circa 20 euro all’anno sulla tassa per la televisione. L’intervento rappresenta solo un primo assaggio normativo delle modifiche radicali che dovranno essere portate di qui a poco sulla tassa, adattandola a quanto richiesto dall’Unione Europea. La direzione scelta dal governo è dunque quella di prendere ulteriore tempo, anche se di certo si è lontani da quanto proposto in campagna elettorale da alcune forze oggi di governo, come la Lega, che promettevano un taglio netto del canone Rai.
Il ministro Giorgetti: "Solo l’inizio dell’intervento"
L’attuale intervento deciso dal governo rappresenterebbe soltanto il primo passo di un processo di riforma più ampio sul canone Rai. A chiarire questo aspetto è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in Commissione di Vigilanza Rai lo scorso 27 luglio. Sempre in quella data era stata avanzata l’ipotesi di un’estensione dei soggetti passivi del canone Rai, con il versamento che sarebbe spettato anche ai possessori delle utenze telefoniche e, dunque, il canone sarebbe diventato una tassa anche sul possesso di cellulari, tablet e PC, oltre che della televisione. La direzione assunta dall’esecutivo Meloni, almeno per il momento, è diversa, con il canone che resta, per tutto il 2024, applicato agli stessi soggetti dello scorso anno. Questi, come detto, potranno contare su una riduzione dell’importo dovuto, circa 5,90 euro al mese per le 10 rate previste tra gennaio e ottobre. Lo stesso ministro Giorgetti, nella conferenza stampa del 16 ottobre che ha dato il via libera alla bozza della Manovra 2024, ha precisato che quanto previsto per il canone Rai rappresenta soltanto l’inizio di un intervento che, nel corso degli anni, verrà esteso anche in conformità con quanto richiesto dall’Europa.
Canone Rai, come funziona oggi
Il meccanismo di pagamento del canone Rai, come detto, rimarrà immutato nel 2024, a fronte però di una minore richiesta contributiva. Questa tassa, che è tecnicamente per il possesso del televisore, viene calcolata per famiglia anagrafica e non, come si potrebbe pensare, per il numero effettivo di apparecchi che sono installati in una casa. Dal 2016, per contrastare la forte evasione del tributo, il canone è stato inserito con la riforma Renzi nella bolletta della luce, con la richiesta economica che viene spalmata su 10 rate mensili di pari importo nel periodo compreso tra gennaio e ottobre. L’addebito può avvenire su base mensile o bimestrale. Non sono tenuti a pagare il canone coloro che non hanno la televisione e i contribuenti con più di 75 anni e un reddito annuale inferiore ad 8mila euro. Sono inoltre esentati gli agenti diplomatici, i funzionari consolari, gli impiegati di organizzazioni internazionali, i militari di cittadinanza non italiana o appartenenti alle forze Nato di stanza in Italia.