Roma, 26 ottobre 2024 – Parliamoci chiaro, il canone Rai è sempre stata una delle tasse (anche se tassa tecnicamente non è) fra le più odiate (e per questo più evase) dagli italiani. Una volta, infatti bastava non pagarla la prima volta.
Sommario
Il canone Rai
Essendo appunto un canone (e non una tassa) presupponeva un pagamento volontario (a seguito della fruizione di un servizio) al quale però erano tenuti tutti quelli che avevano (e hanno) almeno una Tv in casa. Ma se una persona che entrava in una nuova abitazione non versava il primo bollettino che gli arrivava in casella postale era praticamente fatta. Se lo pagavi invece la prima volta eri “fregato” e condannato a pagare a vita: salvo dimostrare (come anche oggi) di non avere più un televisore in casa.
La “tassa” più evasa
Questo nel faceva la tassa più evasa (stime ufficiali parlavano del 25% di evasione totale). Unico spauracchio era la visita di controllo degli esattori (anche oggi) che potevano bussarti a casa per verificare che tu non avessi una Tv. Ma anche in questo caso bastava non aprire la porta (gli esattori non sono carabinieri). Il rischio era che ti “piombassero la tv”, cioè una volta entrati e verificata la presenza della televisione (in assenza di pagamento del canone) apponessero dei sigilli all’apparecchio che ne impedissero la visione. Un astio nei confronti del canone montato soprattutto con la nascita delle Tv private (gratis) e con l’ampliarsi dell’offerta televisiva. “Perché devo pagare la Rai quando posso vedere altri canali che mi offrono ‘più o meno’ le stesse cose?”, la riflessione che si è fatta via via più strada. Fino agli anni ‘60 infatti c’era solo la Rai (due canali) e il pagamento del canone (poche famiglie si potevano permettere una Tv) pareva più giustificabile.
Renzi e il canone in bolletta
Per questo motivo nel 2016 il governo Renzi penso di attuare una duplice strategia. Far pagare praticamente a tutti il canone abbassandone l’importo. E come. Mettendolo nella bolletta della luce e lasciando, a chi non volesse pagarlo, l’onere di dimostrare di non essere in possesso di una Tv in casa.
Dunque nel 2016 il governo decise di abbassare il canone Rai da 113 euro a 90 euro e di farlo pagare in 10 rate nelle bollette della luce da gennaio a ottobre. Così facendo tutte le persone titolari di un contratto di fornitura di elettricità domestica sono tenute a pagare il canone Tv. Per non versarlo, come detto, occorre dimostrare di non possedere in casa un apparecchio televisivo tramite autocertificazione e relative, eventuali, verifiche.
Chi è esente dal pagamento
Ci sono però alcune categorie che sono esenti dal pagamento del canone tv. Fra queste ci sono gli anziani con più di 75 anni e un reddito inferiore agli 8.000 euro annui.
I dubbi della Ue
Una pratica però, quella di inserire in bolletta il canone Rai, che non piace all’Europa. La Commissione europea ha infatti più volte invitato l’Italia a togliere dagli “oneri impropri” della bolletta questa cifra. Invito che i vari governi hanno recepito dicendosi pronti ad “adeguarsi alle richieste europee” ma che poi nessuno ha mai attuato. Ed il canone continua così a rimanere in bolletta.
Lo sconto del 2024: da 90 a 70 euro
Fra i più strenui detrattori del canone Rai c’è sempre stata la Lega. E l’anno scorso, durante la conferenza stampa di presentazione della manovra economica 2024, il viceministro Matteo Salvini e il ministro all’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti (guardacaso entrambi legisti) avevano comunicato che il canone Rai sarebbe passato da 90 a 70 euro: e così è stato. Per tutto il 2024 nella bolletta della luce gli italiani si sono trovati 7 euro mensili (per 10 mesi) di pagamento canone Tv.
La sorpresa nella Manovra 2025
E alla presentazione della Manovra economica 2025 ci si attendeva che il provvedimento fosse prorogato anche per il prossimo anno. Invece nel testo firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Camera (il Parlamento comincerà nei prossimi giorni la discussione per arrivare all’approvazione della legge di Bilancio entro fine dicembre) della proroga dello sconto sul canone non c’è traccia. Quindi il canone Rai tornerà a 90 euro nel 2025.
La “speranza” emendamento
Dalla maggioranza però si lascia intendere che il provvedimento potrebbe essere reintrodotto in fase di discussione attraverso un emendamento. Cosa non improbabile che costringerà però il Governo a cercare una copertura (trovare i soldi) per i circa 430 milioni di euro necessari per lasciare il canone a 70 euro come quest’anno.