Brugherio (Monza) – 20 gennaio 2025 - Fine della produzione nello storico stabilimento Candy di Brugherio, a giugno, dopo 70 anni di attività, dalle linee brianzola uscirà l’ultima lavatrice. L’azienda ha annunciato la svolta ai sindacati in mattinata.
“Ma ci sarà una riconversione”, spiegano Fim e Fiom. I cinesi di Haier, proprietari di Candy dal 2018, chiariranno i contenuti del nuovo progetto industriale entro fine mese.
Al lavoro fra sito e quartier generale a Vimercate ci sono 1.100 dipendenti, dei quali 170 operai.
Candy ha avviato anche una nuova stagione di uscite volontarie incentivate: 100 figure coinvolte, 34 tute blu e 66 impiegati.
Il fondatore
La storia di Candy nasce nel 1927 quando Eden Fumagalli, imprenditore di Cambiago, fonda a Monza la piccola fabbrica Omef (Officine Meccaniche Eden Fumagalli). È una delle tante aziende che nascono in quegli anni in Brianza che successivamente si specializza nella produzione delle lavabiancherie, grazie all'esperienza maturata dal secondogenito Enzo (1919-1967) durante il periodo di prigionia negli Stati Uniti.
Il boom
Negli anni sessanta la Candy assunse dimensioni internazionali e la conseguente complessità organizzativa venne gestita dal fondatore decentrando le responsabilità direttive in ambito strettamente familiare.
La struttura organizzativa della Candy venne divisa per funzioni: al primogenito Niso venne delegata la funzione di progettazione e realizzazione tecnica, a Enzo quella commerciale mentre a Peppino quella amministrativa; a Oreste Gagetti, marito di Alma, la terzogenita, fu affidata la gestione dei rapporti con l'estero.
A Eden Fumagalli nel 1966 venne conferito il premio “Dalla gavetta” dal Circolo della stampa di Milano, riservato a personaggi del mondo imprenditoriale nazionale capaci di rappresentare il mito del capitano d'industria dalle umili origini.
La presenza della Candy nel tessuto sociale locale manifestò un progressivo radicamento: nel 1967 è intitolata a Fumagalli la via in cui sorgeva lo stabilimento di Brugherio, mentre numerosi furono gli interventi dell'imprenditore nelle occasioni che coinvolgevano la socialità locale attraverso le sponsorizzazioni sportive e la promozione di varie iniziative pubbliche e di beneficenza. Fumagalli morì a Monza alla fine del 1971.