Calliano (Trento), 29 gennaio 2024 – “Scusi, ci possiamo risentire tra un po’? Devo preparare da mangiare a mia figlia".
Il sindaco di Calliano, Lorenzo Conci, esponente del Partito autonomista trentino tirolese (Patt), risponde con gentilezza al telefono ma mette subito ordine nelle priorità. Perché il piccolo centro della Vallagarina, tra Trento e Rovereto – "dall’autostrada si vede un grande castello illuminato, sotto ci siamo noi"-, è noto come "il paese dei bambini". Nel duemila aveva mille abitanti, in vent’anni li ha raddoppiati. I nuovi nati nel 2023 sono stati 24, contro i 18 del 2022. Un record, se si mette il naso fuori di qui.
Una comunità che investe in politiche familiari diventerà più accogliente, coesa, attenta alle problematiche sociali, diventerà comunità tutti gli effetti: questo è il mantra del primo cittadino. Che ha spinto sull’acceleratore a partire dal 2015.
Sindaco, da dove siete partiti?
"Da una considerazione semplice. Sono state soprattutto famiglie giovani a scegliere Calliano. Un paese tranquillo ma subito collegato, qui da noi le case costano meno. Quasi sempre però i genitori non hanno una rete parentale vicina su cui poter contare".
Come li aiutate? Cosa vuol dire prendersi cura della famiglia?
"Partiamo dall’organizzazione, ci sono due livell. C’è il distretto della famiglia della Vallagarina: aderiscono Comuni, associazioni, attività economiche. Condividiamo iniziative, facciamo rete. Poi la Provincia ha istituito il marchio ’Comune amico della famiglia’, esportato in Italia e anche all’estero".
Come funziona?
"C’è un disciplinare con un elenco di cose che devi avere e c’è un punteggio che serve appunto per ottenere questa certificazione. Ogni anno devi studiare un piano per le politiche familiari, fissare obiettivi. Tra gli ultimi, i baby kit. È uno stimolo perché ogni volta devi inventare per forza qualcosa di nuovo".
Scendendo nel concreto dei servizi?
"Interveniamo proprio sull’assenza di legami parentali in paese. Se lavorano entrambi i genitori, è un problema gestire i bambini. Per questo abbiamo istituito il dopo scuola, che una volta non esisteva. Impegna i piccoli delle primarie fino alle 18. Non solo. Rimborsiamo il 50% di quello che le famiglie spendono per i centri estivi. Quest’operazione nell’ultimo bilancio è costata quasi 17.000 euro. E abbiamo una rete di associazioni che fanno tantissime cose per le famiglie".
Da qui la targa di paese dei bambini?
“Calliano anche dai centri vicini è visto come un Comune modello. Quando la Provincia esporta queste buone pratiche di marchi e politiche familiari, tante volte chiama il sottoscritto e dice, vai tu a spiegare alla Campania, al Friuli, alla Lombardia, al Piemonte, al Veneto o alla Sardegna come funziona".
I risultati si sono visti: il 2023 si è chiuso con 24 nati.
"L’anno prima erano stati 18. Ho ripassato i dati degli ultimi 10 anni, abbiamo una media di 23 bambini all’anno con picchi di 33, il numero più basso è stato 18".
Quanti stranieri?
"La media è del 7-8%, va così quasi ovunque in Trentino. Ma sono persone integrate, qui non esistono ghetti. Poi l’Istat nel 2019 ha documentato con un’indagine su 10 anni che Calliano è il Comune cresciuto di più, percentualmente, per l’apporto di cittadini italiani".
Guardandosi attorno le cifre sono drammatiche, l’inverno demografico è un problema mondiale.
"Se diciamo tutti che questa è l’emergenza maggiore perché se andiamo avanti così a fine secolo non sappiamo come va a finire, allora bisogna che tutti – Comuni Provincia Regione Stato o Europa – ci mettiamo nell’ordine di idee che i buoni propositi vanno messi in pratica".
Ma questo modello è esportabile?
"Credo che dipenda tutto dalla volontà".
Il suo partito autonomista, il Patt, è alleato del centro destra. Qual è il modello di famiglia che avete in mente?
"Noi non discutiamo mai di come deve essere la famiglia. Non ne facciamo un discorso ideologico. I servizi ce li siamo praticamente inventati, nel senso che siamo partiti dai questionari per le famiglie e da quelle risposte sono emerse le esigenze. Abbiamo un nido con 35 posti, questo è un servizio essenziale, un fiore all’occhiello della comunità. Abbiamo materna e primaria. Siamo piccoli ma c’è tutto. Da quest’anno sarà ripristinata anche la fermata dei treni".
Quindi la sintesi è dare più servizi?
"Sicuramente bisogna mettere in condizione le persone di poter lavorare e gestire anche la famiglia, con i bambini".