Domenica 1 Dicembre 2024
VITTORIO BELLAGAMBA
Economia

Burger King assume e apre nuovi locali in Italia

Parla l’amministratore delegato Andrea Valota

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di Vittorio Bellagamba

Il soffitto di cristallo da Burger King non c’è. Il 57% dei manager? Donne. Il 59% dello staff? Donne. Chi guadagna di più? Le donne. È una fotografia in controtendenza rispetto al trend italiano ed europeo quello che emerge dai dati del focus sull’occupazione realizzato da Burger King Restaurants Italia che analizza la presenza di donneuomini per ruolo e le differenze salariali. La catena di ristoranti ha deciso di proseguire nel programma di nuove aperture in Italia creando, di conseguenza, nuove opportunità di lavoro. In ogni ristorante Burger King lavorano in media 25 dipendenti la cui età media si aggira intorno ai 26 anni. Le assunzioni di nuovo personale riguardano sia staff crew e sia manager sui ristoranti. Nella catena di ristoranti particolare attenzione viene dedicata ai diritti dei dipendenti. L’azienda, infatti, si conferma particolarmente attenta al benessere e all’uguaglianza dei propri dipendenti, Burger King conta su uno staff composto al 59% da donne con parità salariale in tutti i ruoli, o in media superiore per la parte femminile dello 0,3%. In particolare le donne Crew guadagnano 1,3% in più dei colleghi maschi, le Assistant Manager lo 0,5% in più. Il 56% dei dipendenti ha meno di 26 anni e l’intero staff in Italia è composto da 54 nazionalità diverse. E così l’azienda presenta un quadro più felice, in netto contrasto rispetto a quanto emerge, invece, dall’ultimo Gender Gap Report pubblicato dall’Osservatorio JobPricing e Spring Professional, dove l’Italia, stando al Global Gender Gap Report del World Economic Forum, si colloca al 17esimo posto tra le venti nazioni dell’Europa Occidentale per disparità salariale tra uomo e donna.

Ciò che più colpisce ed evidenzia un trend positivo, sono i dati sulla retribuzione che vedono le donne di Burger King in una situazione retributiva di assoluta parità, o addirittura superiore, con una media dello 0,3% rispetto ai colleghi uomini di pari ruolo e che, in alcuni casi, raggiunge il +1,3% come per lo staff crew e il + 0,5% per il ruolo di assistant restaurant manager. "In relazione agli ultimi dati emersi nel corso del WEF, che vedono ancora le donne lavoratrici in una posizione di sfavore rispetto agli uomini, possiamo dire con orgoglio che in Burger King non esistono queste disparità – dice Andrea Valota (nella foto in basso), amministratore delegato di Burger King Restaurants Italia –. Questa politica è frutto non solo di un diritto insindacabile di equità e uguaglianza, ma anche espressione di uno dei valori chiave del brand Burger King, dove l’inclusione e l’individualità di ognuno è messa al primo posto". Flessibilità degli orari di lavoro, valore della persona umana, contributo al progresso della società sono alcune delle chiavi di successo che premiano Burger King e chi ci lavora. Oltre 900 le assunzioni fatte nel 2019 grazie all’apertura di 30 ristoranti in tutto il territorio, che hanno portato a 222 il numero di punti vendita presenti. Inoltre, il 75% dei manager raggiunge questo ruolo grazie alla crescita all’interno dell’azienda e il 70% dei dipendenti è assunto con contratti a tempo indeterminato, incluso l’apprendistato. Per il 2020 Burger King Restaurants Italia prevede l’apertura di altri 30 ristoranti in tutto il Paese e l’assunzione di ulteriori 900 lavoratori alla cui formazione provvede direttamente attraverso la sua Burger King Academy, e-learning e con interventi di coaching dedicato. Grazie all’ambizioso piano di espansione per l’Italia messo in atto dall’azienda dal 2015, nei prossimi 3 anni Burger King Restaurants Italia prevede l’assunzione di 2.700 persone arrivando così ad un totale addetti di oltre 7.500 persone. Un percorso di crescita aperto a tutti: chi ha iniziato dalla cucina e dal servizio può fare tesoro dell’esperienza e aspirare a una carriera manageriale grazie a programmi di formazione dedicata. In Burger King vale inoltre la multiculturalità: 54 le nazionalità rappresentate dai dipendenti in Italia la cui età media, nel 56% dei casi, è inferiore ai 25 anni.