Roma, 23 febbraio 2024 – Convenienti per chi ha liquidità da investire a rendimento garantito, per chi vuole “compensare” investimenti a rischio e per chi gradisce un frequente flusso di cedole. E’ entrata nel vivo oggi – con la comunicazione da parte del Tesoro dei rendimenti minimi che sono stati fissati al 3,25% per i primi tre anni e al 4% per gli ultimi 3 a cui si aggiunge il premio finale extra dello 0,7% – la terza operazione Btp Valore, che verrà collocato dal 26 febbraio al 1 marzo. La principale innovazione di questa nuova emissione del Btp Valore è rappresentata dal fatto che i risparmiatori riceveranno, per la prima volta in un titolo di Stato, cedole trimestrali.
Btp Valore, cosa si rischia e quando conviene?
Sotto il primo profilo, per l'investitore che ha acquistato Btp e intende mantenere i titoli fino alla scadenza, il maggiore rischio è il cosiddetto rischio di credito, ossia la possibilità che il Tesoro risulti inadempiente nel pagamento delle cedole o nel rimborso del capitale. Ma si tratta di una ipotesi molto remota (e da non augurarsi) perché vuol dire che lo Stato è in default (quello che per esempio è successo in Argentina).
Il ruolo dei tassi di interesse
In ottica di diversificazione del portafoglio, comprare Btp Valore potrebbe essere un buon investimento, ma occorre tenere presente che in caso di rialzo dei tassi di interesse, il valore dei titoli di Stato diminuisce e se lo si deve vendere prima si possono verificare delle perdite in conto capitale.
Ad esempio si è comprato il titolo a 100, ma vendendolo anticipatamente a 95 ci si rimette il 5%. All’opposto, se i tassi scendono, il valore del Btp aumenta e vendendolo prima si realizza una plusvalenza. Nessuna conseguenza da queste fluttuazioni se invece si tiene il titolo fino alla scadenza quando il Tesoro lo rimborserà, in ogni caso, a 100. L'elemento principale che determina il calo delle quotazioni dei Btp Valore sul mercato secondario dei titoli di Stato è il rallentamento dell'inflazione.
In portafoglio con prodotti rischiosi
Sotto il secondo profilo, quella della convenienza, inserire il Btp Valore in un portafoglio ha senso se lo si affianca a prodotti a rischio di rendimento, perché il Btp Valore consente di avere cedole garantite e incassi certi fino a fine periodo. Inoltre è il prodotto ideale per chi ritiene di non aver bisogno della somma e la parcheggia ad un buon rendimento, visti i tassi attuali, per sei anni. Da considerare che i conti deposito attualmente hanno cedole comparabili con quelle dei Btp e rendimenti annui intorno al 4% lordo.
Venderli prima?
Il rischio scatta, al contrario, se si ha in mente di cedere il titolo prima della scadenza, sia perché si perde il bonus finale, sia perché ci si sottopone al rischio del valore del titolo, che può salire o scendere a seconda delle quotazioni del mercato, a loro volta legate all’andamento dei tassi. Che, se dovessero scendere, vedrebbero aumentare il valore del Btp collocato a 100 e se, al contrario, salissero porterebbero sotto quota 100 il valore del titolo.
Il Btp che piace agli italiani
Del resto la “famiglia” dei Btp Valore piace agli italiani e ha portato in cassa al Tesoro – con le precedenti due emissioni – ben 35,38 miliardi con scadenza giugno 2027 e ottobre 2028. Il taglio minimo acquistabile per ciascun ordine è di 1.000 euro, con la certezza di veder sempre sottoscritto l’ammontare richiesto. Il titolo di Stato potrà essere acquistato alla pari (prezzo pari a 100) e senza commissioni durante i giorni di collocamento.
Tassazione e commissioni
Da considerare, infine, che per il Btp Valore, come per tutti i titoli di Stato, la tassazione è pari al 12,5% e che il titolo non è soggetto alle imposte di successione e non è prevista alcuna commissione bancaria a carico degli investitori che lo acquistano all’emissione.
Il Btp Valore potrà essere acquistato attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi alla propria banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente e il conto deposito titoli.