Milano, 25 novembre 2024 – Domani martedì 26 novembre sarà effettuata l’asta di un BTp Short Term con scadenza al 2026 e due BTp indicizzati all’inflazione europea con cinque e nove anni di vita residua, per un controvalore offerto in asta fino a 3,75 miliardi di euro (al netto delle aste supplementari). Per prenotare l’acquisto è possibile presentare la domanda entro il 25 novembre, presso gli sportelli bancari o postali, cosi come utilizzando l’home banking abilitato alle funzionalità di trading.
BTp Short Term: quali sono le caratteristiche
Per quanto riguarda il BTp a due anni, va sottolineato che la cedola offerta (3,1% lordo annuo, importo minimo sottoscrivibile a 1000 euro) non rappresenta necessariamente il rendimento a scadenza, dal momento che il meccanismo di asta prevede l’acquisto del titolo al di sopra o al di sotto del prezzo di rimborso. Al momento il rendimento lordo di mercato per un Btp a due anni è del 2,57%: questo potrebbe essere un metro di paragone più affidabile per prevedere il rendimento effettivo della nuova emissione. I BTp Short Term, introdotti recentemente per sostituire i CTZ, si caratterizzano per la breve durata (tra 18 e 30 mesi) e per il pagamento di cedole semestrali. Questi titoli hanno lo scopo di attrarre investitori interessati a una liquidità elevata con un rischio contenuto. Per questa emissione, il MEF offrirà un importo stimato tra 3,5 e 4 miliardi di euro, con scadenza fissata a maggio 2026 e un tasso lordo annuo previsto intorno all’1,75%. Questa struttura li rende competitivi rispetto ai depositi bancari tradizionali.
Un aspetto particolarmente allettante di questi strumenti, nell’attuale fase, è la loro potenziale reattività alle variazioni dei tassi d’interesse. In uno scenario di riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, questi titoli potrebbero aumentare di valore, offrendo opportunità di plusvalenza per gli investitori più attenti alle dinamiche di mercato e pronti a vendere in anticipo sulla scadenza.
BTp indicizzati all’inflazione europea
Poi, sempre domani, vanno in asta i BTp indicizzati all’inflazione europea a 5 e 10 anni per 1,75 miliardi di euro che si propongono come uno scudo contro l’erosione del potere d’acquisto, dal momento che le cedole e il capitale vengono periodicamente rivalutati (oltre a pagare la cedola minima indicata in tabella). Questo strumento finanziario protegge il capitale investito dalla perdita di potere d’acquisto, grazie a un meccanismo che lega il rendimento all’indice armonizzato dei prezzi al consumo dell’Eurozona (HICP). Questi titoli di Stato hanno una durata più lunga rispetto ai BTp Short Term, rendendoli adatti per strategie di investimento a medio-lungo termine. Questi titoli, tuttavia, presentano una peculiarità che merita riflessione: il loro riferimento all’inflazione dell’Eurozona potrebbe non riflettere pienamente le dinamiche dei prezzi in Italia. Questo aspetto li differenzia dai BTp Italia, le cui rivalutazioni si basano sull’indice Foi calcolato dall’Istat, più aderente alla realtà economica nazionale. Per i BTp a 5 anni la cedola è dell’1,5% per quelli a 10 anni dello 0,1%.
Chi può partecipare all’asta
Tutte le tre tipologie di BTp il pagamento è previsto per il 28 novembre. Possono partecipare all'asta esclusivamente gli operatori "Specialisti in titoli di Stato", individuati ai sensi dell'articolo 23 del Decreto Ministeriale n. 216 del 22 dicembre 2009, nonché gli "Aspiranti Specialisti", ai sensi degli articoli 5 e 6 del Decreto Dirigenziale n. 993039 dell'11 novembre 2011.
È importante sottolineare che, come per tutti i titoli di Stato, entrambi gli strumenti offrono la possibilità di liquidazione anticipata sul mercato secondario. Tuttavia, questa opzione comporta l’esposizione alle fluttuazioni di prezzo, rinunciando alla garanzia di rimborso del capitale a scadenza.