Lunedì 25 Novembre 2024
ANDREA BONZI
Economia

Btp Italia 2020. Emissione 18 maggio. Cosa sono, rendimento

Il tasso di questi titoli di Stato è legato all'inflazione (il minimo garantito ora è l'1,4%) in più, se si tengono per 5 anni, il risparmiatore incassa un altro 8 per mille

Successo per il Btp Italia. Foto: Borsa, mercati (Ansa)

Successo per il Btp Italia. Foto: Borsa, mercati (Ansa)

Roma, 15 maggio 2020 - È corsa ai Btp Italia, con l’ultima emissione dello Stato destinata a contribuire alle spese per l’emergenza Coronavirus. Nella prima giornata di emissione, dedicata al pubblico di piccoli risparmiatori (il cosiddetto retail), sono arrivati 110mila ordini per un totale di poco superiore ai 4 miliardi di euro. Un esordio superiore all'emissione precedente, dell'ottobre 2019, quando si raccolsero 3 miliardi nel primo giorno e 6,7 a fine round. Questo collocamento, iniziato oggi, finirà giovedì (con un’ultima giornata destinata agli investitori istituzionali). 

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Di che cosa si tratta

I Btp Italia sono i primi titoli di Stato indicizzati all’inflazione italiana, con cedole semestrali e durata variabile (4, 5, come in questo caso, ma anche di 6 e 8 anni), rivolti in particolare al pubblico di risparmiatori. 

L'acquisto

La novità è che, per collocarli, lo Stato non ricorre al tradizionale meccanismo dell’asta, ma alla piattaforma MOT di Borsa Italiana-London Stock Exchange Group. Dunque, si potrà, sì, comprarli in banca o alle Poste, come sempre, ma anche tramite home banking abilitato al trading, da cittadini che amministrano direttamente i propri investimenti. Il taglio minimo è di 1.000 euro, come si è detto è un prodotto che può interessare potenzialmente anche i piccoli risparmiatori.

Conviene? Ecco il tasso

Il rendimento è sempre allineato all’evoluzione del costo della vita. Nel caso di questa emissione, il tasso minimo garantito è dell'1,4%, ma potrà essere modificato (al rialzo) solo al termine dell'operazione d’acquisto, nel caso l’inflazione di riprendesse in futuro. Questi btp quinquennali, poi, a maggio 2025, incasseranno una tantum dell'8 per mille (il cosiddetto ‘premio fedeltà’), ma solo per coloro che avranno tenuto il titolo fino ad allora. La tassazione, inoltre, è quella agevolata, pari al 12,5%, e il titolo non è intaccato dalla tassa di successione.