Roma, 18 giugno 2023 – Anche se il periodo d’oro è lontano, il Btp torna a interessare agli investitori e sta spopolando soprattutto tra i piccoli risparmiatori. Il successo degli ultimi collocamenti dei titoli di stato si commenta da solo: i Btp Italia e Valore hanno superato ogni aspettativa. Nelle sue varie vesti, il Btp da inizio anno ha raccolto circa 130 miliardi di euro, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera che cita i dati di Banca d’Italia e Mef, a fronte di una richiesta del mercato di circa 200 miliardi. A spingere la domanda è stata la crescita dei tassi d’interesse, parallelamente a una flessione del mercato immobiliare in tutta Italia. Ma anche in presenza di titoli di stato che generano interessi realmente allettanti, è sempre consigliabile diversificare il proprio portafoglio, e le alternative non mancano. Ecco gli strumenti complementari al Btp e come investire.
I conti deposito vincolati
L’attrazione dei conti deposito è cresciuta ultimamente per effetto della politica monetaria restrittiva della Banca centrale europea, che a maggio ha alzato ulteriormente i tassi al 3,75%. Si tratta di una scelta di investimento a breve termine, ideale per chi ha a disposizione una somma di denaro ed è certo di non averne bisogno per un po’ di tempo. Infatti, per strappare interessi competitivi bisogna optare per le forme vincolate, che prevedono che la liquidità depositata nel conto sia ‘congelata’ per un certo periodo. I
conti di deposito pagano interessi posticipati fino al 5% sulle scadenze più lunghe. Ad esempio, Smart Bank sul vincolo di 5 anni offre il 5% lordo per i primi due anni e un tasso variabile per i successivi. Con lo stesso vincolo Illimity Bank paga il 4,50% lordo, mentre Banca Sistema e Banca Cf+ promettono il 4,35% e il 4,30%. Le offerte più competitive a scadenza più breve, invece, sono di queste ultime, che a 1 anno offrono rispettivamente il 3,9% e il 3,7%, a 2 anni il 4,2% e il 4%.I conti deposito con interessi posticipati, quindi, corrispondono gli interessi a scadenza del vincolo. Ma c’è anche la formula degli interessi anticipati, che li riconosce al momento del deposito, al netto dell’imposta del 26%. Un’opzione consigliata a chi vuole costruirsi in autonomia un portafoglio a capitale garantito. Questi conti permettono di reinvestire subito gli interessi, incrementando così l’entità del deposito e quindi la remunerazione finale. Oggi tale formula è offerta da Banca Privata Leasing (3,8% a 3 anni) e da Banca Ifis (3,25% a 3 anni).
Buoni fruttiferi postali
Non ci scordiamo nemmeno dei Buoni fruttiferi postali: non hanno costi di sottoscrizione e rimborso (salvo gli oneri fiscali), si può richiedere in qualsiasi momento il rimborso del capitale investito entro il termine di prescrizione, e ha una tassazione agevolata al 12,50%. Tuttavia, è necessario scegliere investimenti che coprano un minimo di 12 anni se vogliamo rendimenti paragonabili a quelli del Btp. Si può scegliere tra diversi prodotti che hanno un rendimento annuo lordo a scadenza dall’1,50% (Buono risparmio sostenibile o Buono 4 anni risparmiosemplice a breve termine) al 4,50% (Buono dedicato ai minori).
Bond investment grade europei
Guardando un po’ fuori dall’Italia, i bond investment grade (preferibilmente in Europa per azzerare il rischio valutario) rappresentano un’altrettanta valida alternativa. Si tratta di obbligazioni con un rating superiore a BBB secondo l’agenzia di rating S&P o Baa3 secondo Moody’s, dunque sono titoli di qualità medio-alta. I fondi specializzati in questa tipologia di strumenti non mostrano performance competitive nell’ultimo anno, ma non c’è “niente di più normale”, afferma Rocco Bove, head of fixed income di Kairso Partners Sgr. citato dal Corriere. “Nell’ultimo anno i rendimenti sono saliti e di conseguenza le quotazioni ne hanno risentito. Ma è proprio questo allargamento dello spread che ha creato un’opportunità pere chi compra oggi, in particolare su quelle obbligazioni che hanno sofferto di più per l’innalzamento dei tassi”, ha spiegato Bove. Il consiglio dell’esperto è di optare per emissioni di aziende di qualità, che possono offrire rendimenti compresi tra il 4 e il 6%.
Le obbligazioni americane
I Treasury, infine, sono i titoli di stato emessi dal governo federale degli Stati Uniti e ne esistono quattro categorie in base a scadenza, rendimento e modalità di pagamento degli interessi. In questo specifico contesto, convengono di più gli investimenti a breve termine: sulle scadenze da 1 a 3 anni il Treasury offre un rendimento che oscilla tra il 5,25% e il 4,15%. Il decennale, invece, può scendere fino al 3,27%. La via d’accesso decisamente migliore per un piccolo investitore è un fondo comune d’investimento o un Etf (Exchange Traded Fund), che investono il capitale raccolto in un paniere obbligazionario contenente anche i Treasury, garantendo un maggiore diversificazione.