Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Bpm, il governo dà l’alt a Unicredit. Giorgetti: “Operazione non concordata, c’è il golden power”

Salvini: “Unicredit di italiano ha poco o ninete, è una banca straniera. Non vorrei che qualcuno volesse fermare l'accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri"

Roma, 25 novembre 2024 – Il ministero dell'economia dà un alt all'operazione di UniCredit su Bpm. Una mossa "comunicata ma non concordata con il governo – sottolinea il titolare del dicastero, Giancarlo Giorgetti –. Anche perché come noto esiste la golden power, il governo farà le sue valutazioni, e valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso". Unicredit peraltro è già impegnata nella scalata alla tedesca Commerzbank e, a tal proposito, il ministro cita il generale e teorico militare prussiano Carl von Clausewitz: "Il modo più sicuro per perdere la guerra è impegnarsi su due fronti, poi chissà che magari questa volta questa regola non sarà vera".

Banco Bpm nel mirino di Unicredit (ImagoE)
Banco Bpm nel mirino di Unicredit (ImagoE)

A fargli eco anche il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. "A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania – dice –. Non so perché abbia cambiato idea. Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera, a me sta a cuore che realtà come Bpm e Mps che stanno collaborando, soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà". Il vicepremier mette sotto esame anche Bankitalia. "L'interrogativo mio e di tanti risparmiatori è Banca d'Italia c'è? Che fa? Esiste? Che dice? Vigila? Siccome sono tra i più pagati d'Italia, da cittadino italiano vorrei sapere se è tutto sotto controllo – dice –. Non vorrei che qualcuno volesse fermare l'accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri".

La decisione di UniCredit di lanciare l'Ops (Offerta di pubblico scambio) su Banco Bpm, infatti, mette in discussione l'intero quadro di consolidamento del settore. La prospettiva di una fusione tra Banco Bpm e Mps creerebbe un soggetto bancario capace di competere a livello europeo pur rimanendo sotto un controllo prevalentemente italiano. La scelta di Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, sposta l'attenzione su un modello di crescita più orientato all'integrazione europea e al consolidamento competitivo. "L'offerta che abbiamo fatto non è vincolante. La responsabilità di valutare la nostra offerta spetta al Consiglio di Amministrazione di Bpm e ai suoi stakeholder. Saremo lieti di confrontarci con loro per ulteriori dettagli", ha spiegato Orcel, rimarcando che non ci sono "ambizioni su Monte dei Paschi di Siena".

In una nota, Unicredit chiarisce che "qualsiasi acquisizione e integrazione di Banco Bpm che speriamo avvenga in maniera rapida e fluida, resterà indipendente da qualsiasi ipotetica e futura integrazione tra HvB e Commerzbank".