Milano, 2 agosto 2024 – Venerdì nero per le Borse mondiali. Il panic selling è partito dall’Asia e ha spazzato tutti i mercati, compresa l’Europa, con Milano maglia nera a -2,55% che brucia 20,6 miliardi di capitalizzazione. Seduta da dimenticare per i mercati asiatici con Tokyo a -5,8%, il secondo più grave calo in una sessione nella sua storia, dopo quello del 1987. A Wall Street gli investitori si stanno spostando su titoli difensivi, mentre le azioni tecnologiche guidano i ribassi, con il l’indice tecnologico Nasdaq (-3%) che ha registrato il calo maggiore in oltre due anni. Londra ha ceduto l’1,32%, Parigi l’1,61%, Francoforte il 2,25%, Madrid l’1,66%.
A pesare sui listini è un combinato disposto di fattori, tra i quali i timori di una forte frenata dell’economia americana dopo i numeri sul mercato del lavoro (peggiori delle stime, con la disoccupazione in risalita dal 4,1% al 4,3%), le incertezze sul taglio dei tassi (che comunque pesa sulle banche) e le tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
Male anche il fronte delle trimestrali: notizie poco promettenti arrivano da Amazon (-10%) e soprattutto di Intel, che ha registrato un tonfo in Borsa del 28% dopo i conti. Il colosso dei chip di Santa Clara ha chiuso il secondo trimestre in perdita, ha deluso le aspettative degli analisti, ha dato un outlook per il prossimo trimestre al di sotto delle attese, ha sospeso il pagamento dei dividendi a partire dal quarto trimestre, ha annunciato il taglio del 15% dei posti di lavoro (circa 17.000 posti) e ha lanciato un maxi piano di riduzione costi da 10 miliardi di dollari.
A Piazza Affari sono pesanti le banche, sull’onda delle indiscrezioni di un nuovo intervento sugli extraprofitti che potrebbe interessare anche le assicurazioni e le società dell’energia. Indiscrezioni che però il governo ha subito definito “prive di ogni fondamento”. Le voci, scrivono gli analisti, vengono viste come un “elemento di disturbo” che aumenta “la rischiosità percepita sul settore“ bancario, creando “incertezza” ed “effetti negativi” in una fase delicata per il credito, che dovrà fare i conti con il calo dei tassi e il possibile aumento dei crediti deteriorati. Senza contare che tasse ad hoc potrebbero “scoraggiare” gli investimenti sull’Italia.
“Qui c’è chi si è arricchito: la Consob avvii subito un’indagine a seguito della smentita da parte del governo – afferma il capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello – Non era una notizia, era una menzogna per vendere titoli e lucrare sulla caduta dei titoli”. L’invito è stato subito raccolto dall’authority di vigilanza che, come sempre in presenza di forti oscillazioni, ha avviato accertamenti sull’operatività sui titoli, anche per quanto riguarda le vendite allo scoperto, per verificare la concentrazione degli scambi e la coerenza rispetto ai flussi informativi.
Così lo spread tra Btp e Bund si è attestato a 143 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,63%. Milano è scivolata su Azimut (-5,4%), con gli investitori delusi per i risultati della trimestrale. Male anche Stm (-3,8%), dopo i conti di Intel. Vendite sulle banche con Mps che ha ceduto il 5,4%, Intesa (-4,7%) e Unicredit (-4,7%). Tonfo anche per Tim (-4,29%).