
Un trader al lavoro a Wall Street (Ansa)
Roma, 6 aprile 2025 – Le Borse mondiali appese a Donald Trump, ai suoi dazi, ai suoi calcoli strani, alle reazioni degli altri Paesi. Venerdì le contromosse della Cina hanno affondato i mercati che già erano abbondantemente in rosso. Come partirà la settimana sui listini? Sono molti gli appuntamenti che possono influenzare l’andamento nei dei listini nei prossimi giorni, durante i quali non sono escluse dinamiche da montagne russe. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi sono entrati in vigore i dazi universali Usa al 10%, mercoledì 9 aprile toccherà a quelli bilaterali: si vedrà ora se ci sarà spazio per accordi che ne riducano la portata. Anche perché nello stesso giorno Bruxelles risponderà alle tariffe messe in campo nei giorni scorsi da Washington, quelle su acciaio e alluminio. Ma la settimana è fitta di incontri e verbali da tenere d’occhio.
Sommario
I ministri Ue a caccia di un’intesa
Anzitutto, il summit in Lussemburgo. C’è grande attesa infatti nel Vecchio Continente per la riunione dei ministri del Commercio della Ue, che lunedì 7 aprile discuteranno su come reagire all'offensiva commerciale scatenata dalla Casa Bianca. Solo allora la Commissione capirà quanto sono ampie, e pericolose, le divisioni interne che possono minare la risposta dell'Europa. Il rischio c'è, eccome. Di fronte ad una Ursula von der Leyen attendista e a Paesi come l'Italia che spingono sulla strada del dialogo sta emergendo rapidamente un fronte dei falchi, pronto a fare una risposta forte a Trump. Una risposta forse più politica, che commerciale, ma che in tante capitali ormai è considerata come inevitabile.

Lo strumento anti-coercizione
Francia e Gran Bretagna intanto provano a consolidare l’asse già attivato per l’Ucraina. Il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron hanno concordato oggi che "una guerra commerciale non è nell'interesse di nessuno" ma che "nulla è escluso". E attorno a Parigi e Londra si muovono le capitali più irritate dall'attacco commerciale di Trump: da Berlino, tra le più colpite dai dazi, alla Madrid del socialista Pedro Sanchez, pronta ad avanzare la proposta di attivare lo strumento anti-coercizione contro le grandi aziende d'Oltreoceano. Lo strumento si configura come una sorta di golden power contro le aggressione commerciali dei Paesi terzi. Andrebbe a colpire le società dei servizi a stelle e strisce, le Big Tech. La reazione di Trump, però, sarebbe imprevedibile.
I numeri americani
Poi c’è il fronte a stelle e strisce. Conquistano rilevanza per capire l'impatto che i dazi hanno sulle aspettative di famiglie e imprese l'indice sulla fiducia delle pmi americane (Nfib), che martedì 8 aprile potrebbe registrare un peggioramento, seguito venerdì 11 da quello sulla fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan.
Importanti anche i dati sull'inflazione americana, che giovedì 10 aprile potrebbe vedere un rallentamento a marzo sia nella parte generale, dal 2,8% al 2,6%, sia in quella core, dal 3,1% al 3%. Saranno anticipati da quelli cinesi, dove i prezzi potrebbero riprendere a salire, seppur con un modesto +0,1%, in un contesto di deflazione.

Le mosse della Bce
Tornando in Europa, venerdì 11 sarà la volta del discorso della presidente della Bce, Christine Lagarde, all'Eurogruppo, per capire la posizione della Bce di fronte alla guerra commerciale e ai movimenti sui mercati. Il suo intervento sarà costellato da quelli di diversi banchieri centrali sia di Francoforte (Cipollone, Knot, Holzmann) che della Fed (Daly, Barkin, Logan, Goolsbee, Harker, Musalem, Williams).
Un passo indietro: mercoledì 9 saranno pubblicati i verbali relativi alla riunione di marzo del board dell'Eurotower, che però potrebbero non essere più attuali alla luce dei rapidi sviluppi dell'ultima settimana.

Rating, dati macro e trimestrali
Venerdì 11 sarà anche il giorno in cui S&P si esprimerà sul rating dell'Italia, attualmente valutato tripla B con outlook stabile. Tra i dati macro in arrivo figurano la produzione industriale tedesca e le vendite al dettaglio dell'eurozona (lunedì), i dati dell'Aie sulle scorte di greggio (mercoledì), i sussidi di disoccupazione Usa (giovedì), il pil mensile della Gran Bretagna e i prezzi alla produzione americani (venerdì). Settimana prossima partirà infine anche la stagione delle trimestrali con alcuni dei colossi bancari americani - tra cui Jp Morgan, Bank of New York Mellon, Morgan Stanley, Wells Fargo - che venerdì renderanno noti i conti.
