Martedì 18 Marzo 2025
FRANCESCA CONTI
Economia

Le big europee della difesa battono in Borsa le Magnifiche 7 di Wall Street. Nuova era o bolla speculativa?

Le aziende europee della difesa corrono in Borsa, battendo le big tech americane. Secondo un'analisi di eToro, il paniere 'European Defense 7' ha registrato un boom del 65% da inizio anno, grazie all’aumento della spesa militare nel Vecchio Continente. Ma il trend è destinato a durare?

Operatore di Borsa a Wall Street (Ansa)

Operatore di Borsa a Wall Street (Ansa)

Roma, 18 marzo – Le grandi aziende europee della difesa stanno vivendo un momento di gloria nei mercati finanziari. Da inizio 2025 il comparto ha registrato un aumento medio del 65%, sovraperformando sia le big tech americane che i principali indici azionari globali. Questo rally si contrappone alla debolezza delle cosiddette Magnifiche 7, ovvero Apple, Amazon, Alphabet, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla, che nello stesso periodo hanno perso il 13%, complice il crollo di Tesla (-38%). A trainare questa crescita è l’aumento delle spese per la difesa da parte dei governi europei, spinti da nuove tensioni geopolitiche e da un cambio di strategia nell’approccio alla sicurezza continentale.

I nuovi protagonisti

Se il 2024 è stato l’anno delle Magnifiche 7, il 2025 sembra quindi appartenere ai colossi della difesa. La crescente instabilità internazionale e le posizioni dell’amministrazione del presidente Usa Donald Trump sulle strategie militari hanno spinto i governi europei a rafforzare le proprie capacità belliche. La Commissione europea ha recentemente annunciato un piano di riarmo, accelerando gli investimenti nel settore. Un'analisi condotta dalla piattaforma di trading eToro ha identificato un nuovo gruppo di leader del settore, ovvero le European Defense 7. Questo gruppo comprende Bae Systems, Rolls-Royce, Rheinmetall, Thales, Dassault Aviation, Safran e l’italiana Leonardo.

Le reazioni sui mercati

L’andamento dei mercati riflette questo cambiamento, con le European Defense 7 hanno segnato una crescita dell’84% su base annua, contro il 22% delle Magnifiche 7 e il 9% dell’S&P 500. Ancora più impressionanti i dati a cinque anni: il paniere europeo ha messo a segno un +591%, battendo anche le big tech statunitensi (+531%). Tra i titoli più performanti spicca la tedesca Rheinmetall, il cui valore si è moltiplicato per 24 volte in cinque anni, segnando un +123% solo nel 2025. L’azienda è leader nella produzione di sistemi d’arma avanzati e veicoli blindati, con una domanda in forte crescita grazie ai nuovi piani di difesa europei. L’italiana Leonardo, invece, ha guadagnato l’82% da inizio anno, posizionandosi come la miglior performer del Ftse Mib. La società ha superato big come Stm, Poste Italiane, Tenaris e Prysmian, grazie a un mix di solidi risultati finanziari e strategie di espansione internazionale. Tra le mosse più recenti, l’accordo con il gruppo turco Baykar, leader nei droni militari, e trattative avanzate per una joint venture nel settore delle aerostrutture, che potrebbe aprire nuovi scenari di crescita. Anche Thales si distingue con una crescita dell’80% da inizio anno, dominando il Cac 40. L’azienda francese ha stretto accordi chiave, tra cui una partnership con l’Ukrainian Defence Industry per lo sviluppo di tecnologie per la difesa aerea, radar e guerra elettronica. Thales ha inoltre rafforzato la sua presenza negli Emirati Arabi Uniti e in India, ampliando le capacità di fornitura di sistemi di difesa avanzati.

Trend di lungo periodo o bolla speculativa

"Le posizioni dell'amministrazione Trump sulla strategia per l'Ucraina, così come il persistere delle tensioni geopolitiche, ha portato i leader europei a impegnarsi per aumentare le spese destinate alla difesa, mentre la Commissione europea ha presentato un piano di riarmo. Ciò ha dato un forte impulso al comparto della difesa europeo, dando il segnale di un cambio di equilibri storici”, ha commentato Gabriel Debach, market analyst di eToro, spiegando come l’attuale corsa del settore sia direttamente legata alle decisioni politiche: “Se allarghiamo lo sguardo, vediamo che tutte le principali aziende della difesa europea si trovano in territorio ipercomprato. Questo non significa necessariamente che il trend sia destinato a invertirsi, ma rende certamente il settore più vulnerabile a eventuali delusioni o ritardi nei programmi di spesa. Gli investitori dovrebbero tenere d'occhio se questi piani e impegni si concretizzeranno in finanziamenti e spese concrete nei prossimi mesi”.

Il futuro della difesa europea in Borsa

Secondo gli analisti, la corsa del settore non è priva di ostacoli. L’interesse degli investitori ha spinto molte aziende in una zona di ipercomprato, rendendo il comparto più vulnerabile a eventuali ritardi nei finanziamenti pubblici o a cambi di strategia politica. Tuttavia, la tendenza generale sembra chiara: la difesa è diventata un nuovo asset strategico nei portafogli di investimento, trainata da una domanda strutturalmente in crescita. Le European Defense 7 hanno tutte le carte in regola per continuare a crescere, ma molto dipenderà dalle decisioni politiche e soprattutto dagli sviluppi delle tensioni globali.