Martedì 12 Novembre 2024

Borsa italiana oggi. Indici e quotazioni dei mercati europei dopo il caso Credit Suisse

Una seduta molto complicata per le reazioni all'acquisizione della banca svizzera da parte della "sorella" Ubs. Ma una chiusura in rialzo per i mercati europei

La reazione delle Borse all'acquisto "forzato" di Credit Suisse da parte di Ubs è stato negativo. Già in mattinata le Borse asiatiche non si erano aperti positivamente.

La Borsa di Milano (foto Imagoeconomica)
La Borsa di Milano (foto Imagoeconomica)

Borse chiudono in rialzo

Sospiro per gli investitori e chiusura in rialzo per le Borse europee, dopo il salvataggio del Credit Suisse e l'intervento delle banche centrali, scese in campo per fornire maggiore liquidità al sistema finanziario. A Milano l'indice Ftse Mib ha chiuso con un guadagno dell'1,59%, a Parigi il Cac40 dell'1,27%, a Francoforte il Dax dell'1,15%, a Londra il Ftse100 dello 0,96%, a Madrid l'Ibex35 dell'1,29%.

Asia in rosso

Seduta in rosso per le Borse asiatiche dopo l'accordo per l'acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs. Tokyo ha perso l'1,54%, Sydney l'1,38 e Seul lo 0,69%. Pesante Hong Kong, che cede il 3,2%, mentre Shenzhen e Shanghai contengono i ribassi allo 0,4%. In calo i future sull'Europa e sugli Stati Uniti con quello sull'Euro Stoxx 50 che cede l'1,1% e quelli su Dow Jones e Nasdaq in flessione dello 0,8% e dello 0,4%. Dopo una prima valutazione positiva del salvataggio e dell'iniezione di liquidità da parte delle banche centrali, che aveva spinto i future sull'Euro Stoxx a salire dell'1,4%, tra gli investitori prevale la cautela per le turbolenze che stanno investendo i mercati.

Crollo di Credit Suisse

Credit Suisse crolla in apertura sulla Borsa di Zurigo dopo il salvataggio da parte di Ubs. Il titolo registra un calo del 62% a 70 centesimi per azione.

Il caso Credit Suisse

Credit Suisse, la seconda banca svizzera è stata dalla prima, Ubs. Questa l'operazione messa in campo domenica dal Governo federale svizzero e dalle autorità monetarie del paese elvetico per evitare una crisi che avrebbe avuto ripercussioni globali vista la taglia di banca sistemica del Credit Suisse. L'operazione porterà ad una fusione da realizzare, forse, già entro la fine del 2023. L'elemento di maggiore evidenza per i privati è l'azzeramento deciso dalle autorità di mercato svizzere delle obbligazioni 'Additional tier 1 (At1) per 16 miliardi di franchi. Le At1 sono state lanciate una decina di anni fa, proprio come meccanismo di assorbimento delle perdite: la loro svalutazione rafforza la posizione finanziaria della banca riducendone le passività. Fusione La fusione sarà carta contro carta e realizzata sulla base di una valorizzazione del titolo Credit Suisse pari a 0,76 franchi per azione, valore molto lontano dal prezzo di venerdì, pur svalutato da una settimana di passione in Borsa, pari a 1,86 franchi svizzeri. 

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