Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

La Bce alza i tassi di 50 punti, salgono i titoli di Stato. La situazione in Borsa

A Zurigo risale il titolo Credit Suisse dopo il maxi prestito da 50 miliardi di franchi da parte della Banca centrale svizzera

Milano, 16 marzo 2023 - Giornata altalenante per le Borse in Europa dopo il tracollo di mercoledì. Le piazze del Vecchio continente accusano il colpo dopo la decisione della Banca centrale europea di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento, ignorando così le richieste dei mercati alla luce dei problemi degli ultimi giorni nel settore bancario. Ma in finale di seduta reagiscono e passano in territorio ampiamente positivo. Alla fine Piazza Affari ha chiuso con un +1,38%. Di conseguenza, si legge nel comunicato sulle decisioni di politica monetaria, "il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno aumentati rispettivamente al 3,50%, al 3,75% e al 3,00% con effetto dal 22 marzo 2023". 

La mossa - spiega il consiglio direttivo della Bce - è dettata dalla considerazione che "l'inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato". L'Eurotower però questa volta non fornisce indicazioni sugli eventuali rialzi futuri ribadendo come "l'elevato livello di incertezza accresce l'importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell'inflazione di fondo e dall'intensità di trasmissione della politica monetaria".

"Non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti" in merito ai tassi, ha chiarito la presidente della Bce Christine Lagarde, sottolineando che le decisioni saranno prese "in base ai dati". Lagarde ha anche spiegato che la Bce non scenderà a "compromessi" tra "stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria". 

Il palazzo della Bce a Francoforte (Ansa)
Il palazzo della Bce a Francoforte (Ansa)

"Il settore bancario dell'area dell'euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità", afferma poi nel comunicato la Bce, secondo cui "in ogni caso" l'istituto centrale "dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell'area dell'euro, qualora ve ne sia l'esigenza, e per preservare l'ordinata trasmissione della politica monetaria". Il vicepresidente Luis De Guindos ha anche spiegato che l'esposizione delle banche europee a Credit Suisse è "limitata e non c'è concentrazione". In ogni caso, ha sottolineato, "abbiamo gli strumenti per fornire liquidità nel caso servissero". 

Le Borse europee e Piazza Affari

Chiusura in deciso rialzo per Piazza Affari, in una giornata estremamente volatile, che ha visto l'indice Ftse Mib oscillare tra un rialzo massimo del 2,38% e un calo spintosi fino all'1,02%. Il listino principale ha terminato le contrattazioni in progresso dell'1,38%, a 25.918 punti, sostenuto dalla liquidità fornita dalla Banca centrale svizzera al Credit Suisse, dalle indiscrezioni sul salvataggio di First Republic Bank da parte delle grandi banche americane e da una Bce che ha rassicurato sulla solidità del sistema bancario europeo e ha rimosso dal suo comunicato stampa ogni accenno a futuri rialzi dei tassi. Sul listino principale di Piazza Affari bene, dopo giorni difficilissimi, le banche. Il Ftse Mib è salito dell'1,38% sostenuto da Iveco (+5,7%), Moncler (+4,3%), Italgas (+4,2%), Saipem (+3,9%) e Interpump (+3,2%), in una seduta positiva per utilities. Le ricoperture hanno interessato anche Snam (+3%) e A2A (+2,2%), nel giorno dei conti, Ferrari (+3%) e Unicredit (+2,7%), assieme a Banco Bpm (+1,3%) l'unica banca che è rimbalzata con una certa decisione mentre hanno arrancato ancora Bper (+0,2%), Intesa (+0,2%), Mps (-0,2%) e Mediobanca (-0,4%). In fondo al listino si sono accomodate Tim (-1%) ed Eni (-1,2%), nonostante il rimbalzo del prezzo del greggio. Fuori dal Ftse Mib balzo di Webuild (+12%) in scia ai conti e al piano.

Chiusura in deciso rialzo per le Borse europee, che hanno apprezzato il pragmatismo della Bce sui tassi e guardano con fiducia agli interventi di governi e banche centrali per circoscrivere le crisi bancarie. Parigi ha chiuso in rialzo del 2,03%, Francoforte dell'1,57% e Londra dello 0,89% in scia al sostegno della Snb al Credit Suisse, che ha beneficiato di una linea di credito di 50 miliardi di franchi, alle indiscrezioni su un intervento di grandi banche americane a difesa di First Republic Bank e alle rassicurazioni sulla solidità del sistema bancario europeo arrivate dalla Bce, che ha alzato i tassi di 50 punti base ma ha condizionato futuri ulteriori aumenti all'andamento dei dati macro.

Anche Wall Street ha chiuso in rialzo. Il Dow Jones guadagna l'1,17% a 32.246,55 punti, il Nasdaq avanza del 2,48% a 11.717,28 punti mentre lo S&P 500 cresce dell'1,76% a 3.960,28 punti. 

Il caso Credit Suisse

E, a proprosito di Credit Suisse, rimbalzo parziale per la banca in Borsa, dopo il crollo di ieri: il titolo della banca svizzera ha chiuso a 2,02 franchi, in progressione del 19,15%, sulla scia delle rassicurazioni della Banca nazionale svizzera (Bns), che ha messo a disposizione liquidità.  Nei primi scambi in apertura l'azione aveva raggiunto un massimo di 2,25 franchi, ciò che equivaleva a una crescita del 32%, ma l'entusiasmo è andato poi leggermente scemando, con un corso che ha anche trovato un minimo 1,90. Nella giornata di ieri il titolo era sceso per la prima volta nella storia sotto i 2 franchi, mentre martedì il corso finale era ancora di 2,24 franchi: l'azione ha quindi recuperato solo in parte le perdite di ieri.  Dall'inizio del 2023 l'azione della società fondata nel 1856 da Alfred Escher (1819-1882) ha lasciato sul terreno il 39% del suo valore e addirittura il 71% sull'arco di un anno.

Ha chiuso invece in negativo la Borsa di Hong Kong in scia alle ultime turbolenze sui mercati finanziari causate da Credit Suisse: l'indice Hang Seng cede l'1,72%, attestandosi a 19.203,91 punti.

La Fed ha annunciato ieri sera di aver prestato quasi 12 miliardi di dollari alle banche statunitensi da domenica, quando ha annunciato che avrebbe fornito loro i fondi necessari per onorare le richieste di prelievo dei loro clienti. In un comunicato stampa congiunto con il Dipartimento del Tesoro e il regolatore bancario Fdic, le autorità finanziarie avevano presentato una serie di misure volte a rassicurare privati e imprese dopo il fallimento della banca californiana Silicon Valley Bank.