Milano, 13 giugno 2023 – In attesa dei nuovi assetti Fininvest, le azioni Mfe, il gruppo televisivo della famiglia Berlusconi che controlla Mediaset, scattano ancora in Borsa, cavalcando la speculazione circa una possibile vendita del gruppo da parte degli eredi di Silvio Berlusconi. Intanto i quotidiani mettono in fila i nomi dei potenziali acquirenti, da Vivendi a Discovery a Sky fino a Cairo.
Quanto vale l’eredità di Berlusconi: l’impero Fininvest e le ville. Quale futuro per le tv?
Ancora una seduta di forte rialzo per Mfe-Mediaset in Piazza Affari: il giorno successivo alla morte del fondatore Silvio Berlusconi il titolo Mfe B, quello più rappresentativo con dieci diritti di voto, ha chiuso in aumento del 7% a 0,75 euro, ai massimi da un anno e mezzo. Mfe A (con un diritto di voto) ha segnato un rialzo finale del 13% a quota 0,56. In aumento anche Prosieben, il gruppo del quale il Biscione è ampiamente primo azionista con quasi il 30% delle quote: il titolo della società tedesca è salito a Francoforte del 2%, così come Mondadori a Milano. Meno coinvolta dall'effetto psicologico Mediolanum, che ha chiuso sulla parità.
Il mercato, infatti, continua a ragionare sul futuro di Fininvest, la cassaforte controllata dall'imprenditore, e partecipata da tutti e cinque i figli: da capire come saranno i rapporti di forza con la successione e quindi come potrebbero confermarsi o cambiare le strategie di famiglia. Tra le partecipazioni (le altre quotate sono Banca Mediolanum e Mondadori), MediaForEurope, guidata da Pier Silvio Berlusconi, è considerata dagli operatori quella con maggiore appeal per un riassetto.
Secondo gli esperti, comunque, “nel caso di un cambio di controllo rimane sempre il tema del Golden Power da parte del governo”, mentre “potrebbe accelerare il dossier Rai Way-Ei Towers, che permetterebbe di valorizzare meglio Ei Towers in Mfe”, di cui la holding della famiglia Berlusconi detiene ancora il 40%.
“Da un punto di vista strategico e operativo ci aspettiamo che il gruppo dopo la morte del fondatore operi in continuità", è il parere di Intermonte, secondo cui non si assisterà a cambiamenti neppure nell'azionariato di Banca Mediolanum, di cui Fininvest detiene circa il 30%.
Ieri tra gli analisti c'era chi riteneva possibile una vendita del gruppo, anche alla luce di una minore esposizione della famiglia sulla scena politica dopo la morte dell'ex premier, ritenendo l'opzione più probabile nel caso in cui la maggioranza di Fininvest finisse ai figli di secondo letto, Barbara, Eleonora e Luigi, non impegnati nella gestione operativa di Mfe, affidata da Berlusconi a Pier Silvio.