Roma, 10 novembre 2024 – Da passione per pochi, a moda, da esempio vintage di vacanza, a moderna seduzione, fino al van working e alla soluzione abitativa fissa. E’ davvero variegato il novero di finalità col quale ci si approccia in Italia al camper. Una crescita esponenziale dei visitatori ai festival e di nuove immatricolazioni, certifica un amore ormai più stabile di una semplice infatuazione, con tanti italiani che decidono di utilizzarlo non solo per una vacanza on the road, ma addirittura come alternativa all’abitazione, complici anche gli affitti sempre più cari e la crescita dello smart working.
Il pensiero di Simone Niccolai
"All’estero sicuramente sono più attrezzati che in Italia per accogliere i camperisti: le mete possono andare da un giro ai Castelli della Loira alla Provenza, alle coste della Spagna e del Portogallo, dal mitico viaggio a Capo Nord ai fiordi della Norvegia, ma da almeno 15 anni anche in Italia il settore è in forte crescita. L’edizione del Salone del Camper 2024 a Parma – ha sottolineato Simone Niccolai, presidente dell’Associazione Produttori Caravan e Camper, in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Askanews – ha segnato il record di 105mila visitatori, in crescita del 3% rispetto all’edizione dell’anno precedente”. Una fiera che lo scorso settembre ha accolto 330 espositori, di cui 70 provenienti dall’estero. Oltre 600 i veicoli presentati, su 110mila mq di spazio espositivo.
Il record delle nuove immatricolazioni
A certificare il boom dei camper non sono solo i numeri della fiera più nota, ma anche quello relativo alle nuove immatricolazioni, che nei primi 7 mesi del 2024 sono cresciute del 22,22%. Positivo anche il dato a livello europeo, con un +9,4%. Ma quali sono le ragioni di questo fenomeno? Secondo gli addetti ai lavori, il camper viene percepito come un modo di viaggiare più economico, perché permette di risparmiare il costo dei pernottamenti, di avere comunque ogni comodità e di sentirsi sempre a casa, con le proprie abitudini e i propri orari. Inoltre, rispetto alle strutture ricettive classiche, il camper permette una vacanza più “libera”, più immersa nella natura, magari vicino alle spiagge, conservando la comodità che non si ha, ad esempio, dormendo in tenda. Inoltre l’aumento dell’uso dello smart working permette a sempre più persone di lavorare all’aperto, o comunque dove si vuole, viaggiando e cambiando “ufficio” ogni volta. Tale fenomeno è detto “van working”, e richiede ovviamente un hotspot in grado di assicurare una connessione a internet veloce, un personal computer e uno spazio di lavoro confortevole.
Italia terzo produttore di camper in Europa
L’Italia, terzo Paese produttore in Europa, dopo Germania e Francia, ha un comparto industriale del caravanning molto importante, capace di fatturare nel 2023 un miliardo di euro. Inoltre, tutta la filiera che esporta anche nel resto d’Europa, dà lavoro in maniera diretta e indiretta a 8mila persone, cui si aggiungono i dipendenti delle concessionarie che si occupano della distribuzione.