Roma, 23 giugno 2023 – La Legge di Bilancio 2022 ha rinnovato fino al 2024 il bonus verde che, in precedenza, era stato introdotto dalla manovra finanziaria del 2018. Si tratta di un’agevolazione che ha il principale scopo di sostenere parte delle spese di rifacimento delle aree verdi, dei terrazzi e dei giardini delle unità immobiliari ad uso abitativo. La misura si sostanzia in una detrazione Irpef del 36% su un massimo di spesa di 5mila euro: se ne deduce che l’importo massimo che potrà essere sfruttato per ogni singolo intervento è di 1.800 euro.
Il bonus verde 2023
Così come si diceva anche in precedenza, il bonus verde 2023 consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese che vengono sostenute per interventi straordinari effettuati per sistemare terrazzi, giardini e le aree verdi degli edifici privati, ivi compresi i condomini. L’intero iter che porta i beneficiari ad usufruire del bonus è gestito dall’Agenzia delle Entrate che ha anche messo a disposizione dei cittadini una comoda e semplice guida alla misura. In base a quest’ultima, è possibile dire che l’assegnazione del bonus verde 2023 non risente in nessun modo del valore Isee del richiedente. A poter sfruttare la misura sono diversi soggetti, tra cui il proprietario dell’immobile, ma anche il titolare della nuda proprietà, gli usufruttuari, le persone che vantano un comodato d’uso e gli inquilini in affitto. Quanto agli immobili, il bonus verde 2023 può essere utilizzato sia per le case popolari che per i condomini e gli enti pubblici o privati che pagano regolarmente l’Ires. In aggiunta a quanto detto è necessario sottolineare che l’agevolazione si riferisce esclusivamente all’immobile su cui si svolgono i lavori, il che implica che in presenza di un soggetto che detiene la proprietà di più immobili, lo stesso potrà sommare in detrazione le percentuali di tutte le spese per il rifacimento delle aree verdi, dei terrazzi e dei giardini. Inoltre, nel caso in cui un’unità immobiliare oggetto di bonus dovesse essere venduta dal proprietario prima dello sfruttamento totale o parziale dell’agevolazione fiscale, sarà l’acquirente a poter godere della misura per i rimanenti periodi d’imposta.
Bonus verde 2023, la detrazione
La detrazione Irpef del 36% delle spese sostenute per i lavori di rivalutazione delle aree verdi viene applicata direttamente nella dichiarazione dei redditi (ripartita in 10 quote annuali di pari importo). Il limite massimo di spesa, come detto, è di 5mila euro con la detrazione che potrà arrivare dunque a 1.800 euro per ogni singola unità immobiliare ad uso abitativo. Come intuibile, tale misura esclude tutti gli immobili ad uso non abitativo, come uffici o negozi, mentre scende alla metà per tutti quelli residenziali che sono adibiti promiscuamente ad attività commerciale o all’esercizio di una professione.
Per quel che riguarda, invece, le spese ammesse alla detrazione, il decreto attuativo del bonus elenca una serie di attività, tra cui: - quelle per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, recinzioni o pertinenze, realizzazione di pozzi e di impianti d’irrigazione; - quelle per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili; - le spese di manutenzione e di progettazione, ma solo se strettamente connesse all’esecuzione dei due tipi di interventi precedentemente citati; - quelle per la realizzazione di fioriere e allestimento a verde di balconi e terrazzi. È tuttavia necessario che le opere realizzate siano permanenti e che l’intervento di sistemazione a verde risulti innovativo; - quelle per la progettazione e la manutenzione degli interventi in questione.
Ci sono anche una serie di spese che non rientrano nella detrazione del bonus verde 2023. Si tratta, ad esempio, di quelle relative ad opere di manutenzione ordinaria che non rappresentano modifiche e innovazioni in giardini già esistenti, così come quelle per gli interventi in economia posti in essere dal proprietario.
Bonus verde 2023, la domanda
Per poter sfruttare i benefici fiscali previsti dal bonus verde 2023 è necessario presentare una domanda nella quale si certifichino le spese sostenute. Requisito fondamentale è infatti che tutti i pagamenti siano stati effettuati con metodi tracciabili e, dunque, carte di credito e bancomat, così come assegni non trasferibili e bonifici bancari o postali. La ditta che esegue i lavori deve quindi rilasciare una ricevuta fiscale valida che sarà il documento principale da mostrare in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Viene poi richiesta anche un’autocertificazione nella quale il richiedente indica con precisione la somma totale delle spese da portare in detrazione, assicurando che si tratti di lavori documentati, reali e in linea con le normative di legge. Più che una domanda effettiva, per ottenere il bonus verde 2023 è necessario compilare degli specifici campi nel modello 730. Entrando più nello specifico le spese devono essere inserite nel quadro E del modello riferito all’anno in cui le stesse sono state sostenute. Andrà immesso in questa occasione il codice 12. Una volta svolte queste operazioni, l’Agenzia delle Entrate valuta la richiesta e decide se concedere, o meno, le detrazioni previste. In caso di riscontro favorevole, il contribuente riceve la detrazione nella modalità in precedenza indicate che, a differenza di altre agevolazioni simili, può essere goduta soltanto attraverso lo sgravio diretto dell’imponibile Irpef. No, dunque, allo sconto in fattura e alla cessione del credito.
La documentazione necessaria
In fase di richiesta è necessario che il contribuente presenti una serie di documenti funzionali alla concessione del bonus verde 2023. Si tratta di tutte le fatture e le ricevute dei lavori svolti, nelle quali deve essere indicato il codice fiscale del beneficiario e una descrizione quanto più dettagliata dell’intervento effettuato. E ancora, è necessario presentare l’autocertificazione in cui il contribuente afferma di non aver sostenuto delle spese superiori a 5mila euro e la relativa documentazione dell’avvenuto pagamento delle spese con mezzi tracciabili.
l bonus verde 2023 e le altre agevolazioni
Così come in parte già accennato, il bonus verde gode di un'elevata cumulabilità con altre misure. La circolare n.8 del 10 aprile 2019 dell’Agenzia delle Entrate ha precisato che questa detrazione può essere sommata al bonus casa, così come al Superbonus, purchè però per lo stesso intervento non vengano richieste dei doppi benefici fiscali.