Roma, 8 ottobre 2019 - Cantiere aperto per il ‘Decreto clima’. Nell’ultima bozza, sulla quale hanno discusso fino a tarda sera i tecnici del ministero dell’Ambiente, del Mef e del Mise, rientra la riduzione progressiva dei sussidi ambientalmente dannosi, con l’entità dei tagli affidata alla legge di Bilancio ma con l’obbligo di destinarne il 50% "a un fondo istituito presso il Mef per incrementare i sussidi ambientalmente favorevoli, favorire le tecnologie e i prodotti a basso contenuto di carbonio e finanziare modelli di produzione e consumo sostenibili". Tradotto: tutto il potere al ministero dell’Economia. Se rientrano nel Dl i sussidi ambientalmente dannosi, potrebbe uscire il bonus per alimentari e detersivi.
I tecnici discuteranno se sarà un incentivo (e allora andrà nel decreto clima) o uno sgravio discale (e allora andrà nel collegato ambientale). Confermato invece nel decreto il bonus mobilità dedicato ai cittadini che vivono nelle nove città metropolitane interessate dalle procedure di infrazione Ue per la qualità dell’aria e rottamano un’auto entro il 31 dicembre 2021. Fino alla penultima bozza il bonus di 1.500 euro per l’acquisto di abbonamenti bus era concesso per vetture omologate "fino alla classe Euro 4", ora sarebbe concesso solo "fino alla classe Euro 3". Stretta non da poco.
Aumentano i fondi disponibili, erano 205 ora sono 255 milioni di euro (5 nel 2019, 125 nel 2020 e altrettanti nel 2021). Confermati anche i 20 milioni per il bonus scuolabus e i 30 milioni in 3 anni per i rimboschimenti urbani. La bozza prevede anche che al Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria "sarà destinato almeno il 35% delle risorse disponibili del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo di programmazione 2021-2027".