Roma, 1 settembre 2023 – Game over. Le risorse si sono esaurite in appena un’ora. Pochi minuti dopo le 9, sul sito del ministero dei Trasporti, è stato pubblicato il messaggio che comunicava lo stop alle richieste per il cosiddetto “bonus trasporti” del 2023. Ovviamente bisognerà vedere se la misura sarà rifinanziata. Secondo quanto comunicato dal ministero, sono state circa 500mila le persone che si sono collegate al sito fin dalle prime ore del mattino per ottenere il bonus.
Che cosa prevede il bonus
L’agevolazione, già prevista in passato ed approvata quando il dicastero era guidato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, prevede un contributo fino a 60 euro per acquistare un abbonamento annuale o mensile al trasporto pubblico.
Come viene calcolato il contributo
Il buono è determinato dall’importo dell’abbonamento annuale o mensile che si vuole acquistare. E’ valori sia il trasporto pubblico locale, regionale o interregionale sia per il trasporto ferroviario nazionale. Si tratta di un abbonamento nominale non cedibile, e non incide nel calcolo dell’Isee.
Gli abbonamenti
Per usufruire del bonus bisogna acquistare un abbonamento, entro il mese solare di emissione. L'abbonamento può iniziare la sua validità anche in un periodo successivo. Al momento della richiesta del Bonus sul sito del ministero è necessario specificare il Gestore del servizio di trasporto presso il quale acquisterà l'abbonamento annuale o mensile: questa scelta sarà vincolante.
In che modo chiederlo
La richiesta per il bonus avviene per via telematica, sulla piattaforma web del ministero del lavoro: bonustrasporti.lavoro.gov.it. Per accedere è necessario essere muniti dell’identità digitale SPID o della CIE. Il buono sarà nominativo e utilizzabile per l'acquisto di un solo abbonamento annuale o mensile durante il mese in corso. Il bonus può essere chiesto solo da coloro che hanno un reddito Isee non superiore ai 20mila euro. Precedentemente la soglia era stata fissata a 35mila euro.
Le risorse a disposizione
Per il bonus trasporti è stata prevista una dotazione di 100 milioni di euro, che però si è esaurita nei giro di 69 minuti. Per chi è rimasto escluso l’unica speranza è che il provvedimento venga rifinanziato.