Giovedì 24 Ottobre 2024
Monica Pieraccini
Economia

C’è davvero un bonus stipendi in manovra? Cosa cambierà nelle buste paga fino a 40mila euro

Taglio del cuneo fiscale, nel testo della Legge di Bilancio le fasce di reddito e lo schema delle decontribuzioni. Si amplia la platea dei beneficiari

Roma. 23 ottobre 2024 – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato il taglio del cuneo fiscale per il 2025, annunciando che grazie alla manovra finanziaria (firmata oggi da Mattarella) la misura interesserà un numero ancora più ampio di lavoratori. Durante un evento della Lega a Genova, Giorgetti ha dichiarato che “1,3 milioni di lavoratori in più”saranno coinvolti, estendendo l’agevolazione ai redditi fino a 40mila euro, rispetto ai 13 milioni già interessati dal provvedimento in vigore per i redditi fino a 35mila euro. Un intervento, quello sul cuneo, che alcuni hanno inquadrato, impropriamente, come “bonus stipendi”. L'obiettivo del governo è rendere strutturale questo taglio, che già oggi garantisce circa 100 euro in più in busta paga per chi guadagna fino a 35mila euro.

Il taglio del cuneo fiscale: bonus non tassabili fino a 20mila euro di reddito, poi detrazioni fino a 40mila euro
Il taglio del cuneo fiscale: bonus non tassabili fino a 20mila euro di reddito, poi detrazioni fino a 40mila euro

Quanto aumenta la busta paga

Il taglio del cuneo fiscale comporta un incremento in busta paga che varia secondo il reddito. Il primo articolo normativo della legge di bilancio alza la base delle detrazioni sul lavoro da 1.880 a 1.955 euro. Per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 20mila euro viene riconosciuta una somma, una sorta di bonus non tassabile.  Nel dettaglio, per i redditi fino a 8.500 euro l’importo di tale contributo sarà massimo ed equivarrà al 7,1% del totale. Da 8.500 a 15mila si applicherà un bonus pari al 5,3% del reddito, mentre dai 15mila ai 20mila euro la somma sarà uguale al 4,8% (Sarà quindi di circa 720 euro per chi prende 15mila euro all’anno e di circa 960 euro per chi ha 20mila euro di reddito). Per alleggerire la pressione fiscale sui redditi oltre i 20mila euro, invece, viene stabilita una detrazione aggiuntiva dall’imposta lorda. Questa sarà di mille euro, in forma fissa, da 20mila a 32mila euro di reddito. Sopra tale soglia e fino a 40mila euro è previsto un sistema di décalage. In particolare, la detrazione sarà pari “al prodotto tra 1.000 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 8.000 euro”. Supponiamo che un lavoratore dipendente abbia un reddito di 39mila euro: per calcolare la detrazione bisognerà fare 40.000 meno 39.000 e dividere il risultato per 8mila. Tale importo moltiplicato per mille porta a 125 euro ulteriori da detrarre dalle tasse. Con 40mila di reddito la decontribuzione scende chiaramente a zero. 

Il testo integrale della manovra in Pdf

Il cuneo fiscale: cos'è e perché è importante

Il cuneo fiscale rappresenta la differenza tra il costo complessivo che un datore di lavoro sostiene per un dipendente e quanto quest’ultimo riceve effettivamente in busta paga. Questa differenza è composta da imposte e contributi previdenziali che vanno allo Stato. Ridurre il cuneo fiscale significa quindi tagliare parte di queste imposte e contributi, aumentando di conseguenza il reddito netto dei lavoratori. Con la manovra 2025, il governo intende rendere permanente la riduzione del cuneo fiscale, una misura introdotta negli ultimi anni per alleviare il peso fiscale sui lavoratori dipendenti. La novità principale del 2025 è dunque l'estensione del beneficio ai redditi fino a 40mila euro, rispetto ai 35mila euro previsti fino al 2024, coinvolgendo un ulteriore 1,3 milioni di lavoratori.

Altre novità fiscali

Oltre al taglio del cuneo fiscale, la manovra prevede una riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre, a vantaggio soprattutto dei redditi medio-bassi. Il ministro Giorgetti ha anche annunciato misure specifiche per sostenere le lavoratrici madri con almeno due figli, con agevolazioni e decontribuzione fino a quando i figli non avranno compiuto dieci anni e, più in generale, “una serie di misure per tutelare le famiglie con figli”. Un’altra novità riguarda le agevolazioni fiscali per i lavoratori che si trasferiscono: il benefit fino a 5mila euro sarà “sostanzialmente defiscalizzato”, offrendo ulteriore sostegno a chi cambia residenza per motivi di lavoro.