Giovedì 9 Gennaio 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Bonus per dipendenti, il 37% degli italiani non li conosce

I dati del Centro Studi Confindustria e del rapporto Inapp (Istituto nazionale per le analisi delle politiche pubbliche)

Bonus dipendenti, i risultati sorprendenti dell'ultima indagine in Italia

Bonus dipendenti, i risultati sorprendenti dell'ultima indagine in Italia

Roma, 5 dicembre 2024 – Il welfare pubblico riconoscerebbe vari bonus ai dipendenti, nella misura di 1.200 euro annui, ma il 37% degli italiani non li conosce o non li richiede. Eppure, si potrebbero utilizzare per far fronte a varie spese legate alla socialità, al benessere, alla cultura e al tempo libero. I dati sono stati raccolti dal Centro Studi Confindustria, e fotografano una situazione di scarsa informazione, come testimonia anche il rapporto Inapp (Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche). Vediamo gli esiti dell’indagine nel dettaglio.  

I dati del Centro Studi Confindustria

Come detto, sono ben 1.200 euro all’anno i bonus che i dipendenti possono richiedere, anche se il 37% degli italiani non è a conoscenza della loro esistenza, o quantomeno non ne fa richiesta. A frenare l’accesso a questi strumenti di welfare sono spesso la burocrazia e la mancanza di informazioni. Gli ultimi dati pubblicati dal Centro Studi Confindustria fotografano un’Italia in cui il 51,3% delle imprese ha introdotto iniziative destinate al benessere dei lavoratori e al sostegno dei loro redditi: un dato che raggiunge il 78,7% nelle imprese con oltre 100 addetti. Un recente rapporto Inapp rileva che il 37% degli italiani non è a conoscenza dell’esistenza di bonus e contributi pubblici cui potrebbe accedere. I fattori che causano questa disinformazione sono diversi. Le informazioni spesso sono disperse in molteplici piattaforme istituzionali (statali, regionali, comunali) che rendono difficile comprendere a quali benefici si ha diritto e come potervi accedere. Immancabili, poi, le complicazioni burocratiche che rendono complessa la comprensione dei requisiti per accedere ai vari bonus fino al punto che possono essere interpretati in modo errato portando, soprattutto i lavoratori dipendenti, a ritenere di non possedere i requisiti per il solo fatto di disporre di un reddito stabile.  

L’indagine di Bonoos

Sulla base di queste premesse, Bonoos, welfare integration partner attivo in Italia, ha condotto un’analisi per determinare il valore economico medio dei bonus acquisiti dai beneficiari dei propri servizi. Il questionario ha coinvolto più di 19mila lavoratori presenti sulla piattaforma e i risultati forniscono un’interessante panoramica sull’utilizzazione e sulla percezione dei bonus pubblici da parte dei dipendenti.

Dal sondaggio, emerge che la quasi totalità dei beneficiari utilizza la piattaforma almeno una volta al mese e che il 44% ha trovato uno o più bonus di proprio interesse, mentre il 23% ha presentato domanda per procedere alla sua acquisizione: quest’ultima ha portato nelle tasche dei richiedenti, un importo medio annuo di 1.200 euro.

Attualmente, il valore medio riconosciuto in welfare aziendale è pari, in Italia, a poco più di 900 euro per singolo dipendente: ne consegue che, grazie al sostegno generato dai bonus pubblici, l’importo complessivo disponibile per il welfare è superiore rispetto a quello messo a disposizione dalle imprese e dalla contrattazione. Con una particolarità molto interessante per le aziende: questo effetto economico non necessita di budget aggiuntivi (generalmente si tratta, infatti, di erogazioni cash di natura pubblica). Alla rilevazione condotta da Bonoos hanno partecipato nel 55% dei casi donne e per il 45% uomini. In termini di età, il 34,6% aveva un’età fino a 40 anni, il 49% tra i 41 e i 55 anni e il 16,4% oltre i 55 anni. Non supera l’11% chi richiede i bonus al di sotto dei 30 anni. Inoltre, il 59% ha dichiarato di avere figli, mentre il 12% si è identificato come caregiver.