Fino a 3.000 euro di bonus statale spalmato in 11 mensilità per sostenere le famiglie che iscrivono i figli a un asilo nido o che chiedono un contributo per l’assistenza domiciliare. L’Inps in questi giorni ha abilitato nel suo portale la possibilità di fare domanda per il sostegno economico relativo all’anno 2023, aprendo una finestra che sarà accessibile fino al 31 dicembre. Tutti i dettagli sono illustrati nel messaggio numero 899 pubblicato il 2 marzo.
Chi può fare domanda
L’istituto previdenziale precisa che gli aventi diritto a tale sostegno economico sono i cittadini italiani o europei, i titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo, di carta di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione Europea, i rifugiati e tutti coloro che hanno la residenza in Italia.
Come inviare la documentazione
Ci si può muovere in autonomia oppure rivolgendosi a uffici autorizzati a gestire tali pratiche, come per esempio i patronati. La domanda deve essere presentata dal genitore che paga la retta e l’iter si conclude con il caricamento nel sistema dei documenti che certificano gli avvenuti pagamenti nel corso dell’anno. Anche in questo caso le maglie sono larghe, visto che per espletare tutte le formalità ci sarà tempo fino al 31 luglio del 2024. L’agevolazione è riconosciuta anche in caso di adozione.
I dati richiesti
La chiave d’accesso al sistema è rappresentata dalle credenziali Spid o della carta di identità elettronica, che ovviamente servono a identificare in maniera ufficiale il richiedente. Una volta entrati nel portale, il primo passo da compiere prevede di precisare se si intende chiedere il contributo per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati dagli enti locali, oppure per l’utilizzo di forme di supporto presso la propria abitazione in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. Ovviamente serve anche indicare i riferimenti della struttura scelta dalla famiglia e il canale attraverso il quale si chiede l’accredito del contributo (bonifico domiciliato, accredito su un conto corrente, libretto o carta prepagata abbinata a un Iban). E’ necessario infine autocertificare la correttezza dei dati relativi all’Isee assumendosi la responsabilità di eventuali attestazioni mendaci.
Le soglie di reddito
Non ci sono sbarramenti legati allo stato patrimoniale delle famiglie in quanto alla possibilità di presentare domanda, ma l’Isee viene utilizzato per stabilire le somme riconosciute. Fino a 25.000 euro viene attribuito il contributo massimo, 3.000 euro divisi in undici mensilità di 272.70 euro l’una; da 25.001 e fino a 40.000 euro la cifra scende a 2.500 euro corrisposti in altrettante tranche da 227,20 euro, mentre chi supera i 40.000 euro, non presenta la dichiarazione Isee o non fa parte del nucleo familiare del minorenne vedrà riconoscersi 1.500 euro in quote da 136,30 euro.