Sabato 27 Luglio 2024
MONICA PIERACCINI
Economia

Bonus mamma 2024: di quanto aumentano le buste paga. Le simulazioni

Esonero della contribuzione previdenziale per le lavoratrici con almeno due figli a carico. Altroconsumo: “Aumenti di poche decine di euro al mese sugli stipendi”

Bonus mamma: va alle donne lavoratrici dipendenti con due o più figli

Bonus mamma: va alle donne lavoratrici dipendenti con due o più figli

Roma, 2 febbraio 2024 – Le donne lavoratrici con almeno due figli a carico per tutto il 2024 potranno avere il cosiddetto bonus mamme, ovvero l’esonero della contribuzione previdenziale fino ad un massimo di 3mila euro annui. Nel 2025, invece, per ottenere il bonus la mamma lavoratrice dovrà avere almeno tre figli a carico. Il provvedimento è stato inserito nella legge di bilancio per incentivare la natalità nel nostro Paese, ma purtroppo molte sono le donne che non avranno accesso a questa agevolazione. Sono infatti escluse le madri di un solo figlio, anche se disabile, le lavoratrici domestiche, le pensionate, le lavoratrici a tempo determinato, alle quali viene riconosciuto solo se il contratto diventa a tempo indeterminato. E ancora: le libere professioniste, le disoccupate, le collaboratrici occasionali. Secondo, inoltre, le simulazioni di Altroconsumo, anche le mamme lavoratrici che rientreranno nell'esonero, si ritroveranno con aumenti in busta paga di poche decine di euro. Il taglio del cuneo fiscale, del 6 e del 7% secondo il reddito, è alternativo al bonus e quindi non viene percepito per tutto il tempo in cui la lavoratrice con due o più figli ha diritto al bonus mamme.

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L'importo del bonus

Da gennaio 2024 chi ha diritto al bonus non trova più in busta paga la trattenuta dei contributi previdenziali a carico del lavoratore che è pari al 9,19% della Ral, cioè della retribuzione annua lorda, che sale al 9,49% per le aziende con più di 15 dipendenti che beneficiano della cassa integrazione. Se la trattenuta del 9,19% supera i 3mila euro lordi annui, l'esonero contributivo oltre la soglia viene dunque comunque trattenuto. I contributi previdenziali vengono trattenuti dallo stipendio lordo e sulla parte restante si calcolano le imposte. Riprendendo l'esempio di Altroconsumo: se una lavoratrice ha una Ral di 30 mila euro, fino a dicembre 2023 paga le imposte su 27.153 euro, cioè 30mila meno 2.847, che è il 9,19% del Ral, mentre da gennaio pagherà le imposte su 30mila. “La conseguenza è che la quota delle imposte sarà un po’ più alta, ma lo stipendio netto sarà più alto”, evidenzia Altroconsumo.

Le simulazioni

Alla fine, le differenze sullo stipendio mensile tra il 2023 e il 2024 per le mamme lavoratrici con due figli non sono così elevate. Secondo le simulazioni di Altroconsumo, che considera anche il taglio del cuneo fiscale applicato nel 2023, si va da un minimo di 21 euro in più nette per un Ral di 10mila euro annui (267 euro l'anno), a un massimo di 73 euro in più (948 euro l'anno) per chi ha una retribuzione lorda annua di 35mila euro. Se si superano i 35mila euro, la busta paga mensile cresce al massimo di 32 euro, cioè 422 euro al mese.

Entrando più in dettaglio, se una mamma dipendente con due figli percepiva nel 2023, su 13 mensilità, 1.011 euro al mese, raggiungerà i 1.039 euro nel 2024, cioè un aumento di 28 euro mensili. Su uno stipendio netto di 1.355 euro al mese, nel 2024 ne percepirà 1.388, cioè 33 euro in più. Se invece si sale ad uno stipendio netto di 23.747 euro l'anno, pari a 1.827 euro nette al mese, la busta paga raggiungerà 1.892 euro, con 65 euro di aumento. Infine, chi ha una retribuzione annua lorda di 35mila euro, su 13 mensilità avrà uno stipendio netto che passerà da 2.036 euro a 2.109, per un aumento di 73 euro al mese.