Milano, 11 agosto 2023 – Una spinta a sostegno del rispetto ambientale e una mano tesa a chi l’ambiente non è ancora riuscito a rispettarlo al meglio, non per scelta, ma per obbligo. Obbligo dettato dalle condizioni economiche che fino a oggi hanno costretto tante famiglie italiane a rinunciare all’idea installare pannelli solari sui tetti delle loro abitazioni, semplicemente perché il costo legato all’intervento non era alla portata dei budget disponibili. E’ il doppio intento dichiarato dal Governo Meloni – e nello specifico dal Ministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Gilberto Fratin – che ha istituito un fondo speciale, il fondo Reddito Energetico, da 200 milioni di euro per favorire l’installazione dei pannelli alle famiglie economicamente più svantaggiate.
Chi può accedere
Il contributo è riservato ai nuclei familiari con un reddito Isee non superiore ai 15 mila euro, oppure inferiore a 30.000 ma solo nel caso in cui siano presenti almeno quattro figli a carico. Il fondo sarà sotto la supervisione del Gestore dei Servizi Energetici (Gse), realtà di matrice pubblica deputata a erogare i sussidi alle fonti rinnovabili.
Durata dell’intervento
Al momento è stato individuato un montante complessivo di 200 milioni di euro spalmati negli anni 2024 e 2025. Il nome, che richiama il Reddito di Cittadinanza, è in effetti pensato per le famiglie che vivono in situazioni di difficoltà economiche, ma promette un sostegno non a fondo perduto, quanto piuttosto dedicato a migliorare la situazione energetica delle famiglie e di conseguenza del Paese, con il vantaggio che arriva a ricaduta anche sui costi delle singole bollette.
Quanto si risparmia
In effetti il nocciolo della questione è quello di garantire un risparmio economico che aiuti a chiudere i conti di fine mese con una boccata in più d’ossigeno. Numeri alla mano, realizzare un impianto fotovoltaico da 6 kw dotato di accumulatore di energia (fondamentale per consentire l’ottimizzazione dell’intervento attraverso lo stoccaggio e il successivo utilizzo dell’energia prodotta anche nelle ore con meno luce) può costare mediamente una cifra compresa tra i 18 e i 25mila euro. Una volta messo in funzione l’impianto però, la sforbiciata sull’importo della bolletta elettrica si attesta su circa il 75% dei costi precedentemente sostenuti.
Chi saranno i beneficiari
Le rilevazioni Istat indicano che l’8,9% delle famiglie italiane si trova attualmente in condizioni di ‘povertà energetica’ e la fetta ampiamente maggiore di queste, circa l’80%, è spalmata nel sud Italia, tra l’Abruzzo e la Sicilia, passando per Campania, Molise, Puglia, Basilicata e Sardegna.
Le caratteristiche richieste
La potenza degli impianti non dovrà essere inferiore ai 2 kilowatt e non dovrà superare i 6. Ovviamente i pannelli dovranno essere collocati su superfici che siano riconducibili in termini di proprietà al beneficiario del contributo.