Sabato 21 Dicembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Bonus asili nido 2023: a chi spetta, come presentare domanda e quando richiederlo

Il contributo può essere utilizzato anche per servizi di assistenza a domicilio per bimbi sotto i 3 anni affetti da patologie croniche

Bambini all'asilo nido

Roma, 19 gennaio 2023 - Fra i tanti bonus per la famiglia confermati dal governo Meloni anche nel 2023 c’è quello destinato al pagamento delle rette per l’asilo nido. Ma non solo. Infatti il contributo può essere utilizzato anche per servizi di assistenza a domicilio nel caso di situazioni particolari. Ecco una guida pratica per ottenere il bonus e risparmiare, quindi, sulle spese dell’asilo nido per i propri figli.

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Che cosa è

Il bonus nido copre, in parte, il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati. Inoltre può essere utilizzato per pagare servizi di assistenza o di supporto presso la propria abitazione a favore di bambini, al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche. Gli importi variano a seconda dell’Isee.

Come presentare la domanda

Possono presentare la domanda i genitori di un minore nato o adottato fino a 3 anni di età che sono in possesso di una serie di requisiti che si possono trovare sul sito dell’Inps. Questi, in particolare, i criteri principali: cittadinanza italiana, cittadinanza Ue, permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea, carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza dell’Unione europea, status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria, residenza in Italia. Il genitore che chiede il contributo deve essere anche quello che sostiene il pagamento della retta. Per il bonus relativo all’assistenza domiciliare, il genitore deve avere la stessa residenza del figlio. Inoltre, bisogna presentare un attestato rilasciato dal pediatra di libera scelta che attesti per l’intero anno di riferimento "l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica".

Quale è l’importo

L’importo del contributo è pari a un massimo di 3mila euro, nell’ipotesi in cui il nucleo familiare abbia un Isee pari a 25mila euro. L’agevolazione arriverà invece a un massimo di 2.500 euro per chi ha Isee fino a 40mila euro e sarà distribuita nel suo importo minimo di 1.500 euro per Isee superiore a 40mila. In particolare:

- Isee fino a 25.000 euro: 3.000 euro annui (importo massimo mensile erogabile 272,73 euro per 11 mensilità);

- Isee da 25.001 a 40.000 euro: 2.500 euro annui (importo massimo mensile erogabile 227,27 per 11 mensilità);

- Isee oltre 40.001 euro: 1.500 euro annui (importo massimo mensile erogabile 136,37 per 11 mensilità).

Come richiedere il bonus asilo

La domanda per il bonus asilo nido 2023 può essere inoltrata esclusivamente in via telematica sul Inps se si è in possesso del codice Pin rilasciato dall’Istituto oppure di Spid (di livello 2 o superiore) o una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o tramite Caf e patronati. Un’altra opzione è il Contact Center multicanale - chiamando da telefono fisso il numero verde gratuito 803 164 o da telefono cellulare il numero 06 164164, a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico, se in possesso di Pin.

Quando presentare la domanda

I genitori possono inoltrare una domanda per ciascuna delle 11 rette mensili tra gennaio e dicembre 2023, oppure richiedere le somme tutte insieme alla fine, ma sempre entro il termine del 31 dicembre 2023. Quando si presenta la domanda dovrà essere allegata la documentazione con il pagamento della retta relativa per almeno un mese di frequenza per cui si richiede il beneficio o, nel caso di asili nido pubblici che prevedono il pagamento delle rette posticipato rispetto al periodo di frequenza, la documentazione da cui risulti l’iscrizione o comunque l’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino. La prova dell’avvenuto pagamento potrà essere fornita tramite: ricevuta, fattura quietanzata, bollettino bancario o postale e, per i nidi aziendali, anche tramite attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido, dell’avvenuto pagamento della retta o trattenuta in busta paga.