Venerdì 29 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Carlo Bonomi designato presidente di Confindustria

Il leader di Assolombarda: "Una sfida tremenda. La classe politica? Smarrita. Fase 2? Riaprire evitando seconda ondata del contagio"

Carlo Bonomi, designato presidente di Confindustria (Imagoeconomica)

Carlo Bonomi, designato presidente di Confindustria (Imagoeconomica)

Roma, 16 aprile 2020 - Carlo Bonomi, numero uno di Assolombarda, è stato designato presidente di Confindustria. Lo ha deciso il consiglio generale dell'associazione con voto online segreto. Bonomi ha così vinto (123 voti a 60) la sfida del voto del Consiglio Generale di via dell'Astronomia con Licia Mattioli. Per l'elezione definitiva andrà ora al voto dell'assemblea privata prevista per il 20 maggio.

Bonomi, 53 anni, è il settimo lombardo a ricoprire la carica di presidente di Confindustria. L'ultimo era stato Giorgio Squinzi dal 2012 al 2016. Nato a Crema il 2 agosto 1966, è attualmente presidente di Assolombarda, la territoriale degli imprenditori di Milano, Monza e Brianza. Partiva con i favori del pronostico alla vigilia.

Come imprenditore guida la Synopo, società del settore biomedicale, holding dentro cui si trova la Sidam, di cui è presidente, nata come piccola realtà familiare a Mirandola (Modena) leader nella produzione di consumabili nella diagnostica per liquidi di contrasto, e BTC Medical Europe che produce consumabili utilizzati in oncologia ed emorecupero post operatorio.

"Non è il momento di gioire", sottolinea Bonomi nelle sue prime parole agli industriali che lo hanno oggi designato presidente di Confindustria. "Dobbiamo metterci immediatamente in condizioni operative tali - dice - per affrontare con massima chiarezza ed energia la sfida tremenda che è davanti a noi: continuare a portare la posizione di Confindustria su tutti i tavolo necessari rispetto ad una classe politica che mi sembra molto smarrita in questo momento, che non ha idea della strada che deve percorrere il nostro Paese". E ancora: "La politica ci ha esposto ad un pregiudizio fortemente anti-industriale che sta tornando in maniera importante in questo Paese". Sulla fase 2 della pandemia ha detto: "Raprire produzioni ma evitare seconda ondata contagio".

Agli industriali dice: "Ci sarà bisogno dell'impegno di tutti. Insieme dobbiamo cambiare l'Italia".