Italia paese di tasse. Sondaggi alla mano, una delle meno gradite ai contribuenti è quella legata al pagamento dei costi legati alla proprietà di un veicolo, il cosiddetto bollo auto, che nel nostro Paese è particolarmente indigesto anche perché altrove gli importi richiesti dallo Stato sono spesso inferiori (in Germania per esempio la somma è ribassata di circa il 20%).
Come si calcola il bollo auto
Le componenti che portano a quantificare l’importo da pagare a cadenza annuale sono due:
- La cilindrata del mezzo (la potenza del veicolo è quantificata in kilowatt unitario) e la classe di inquinamento. Il che vuol dire che quelli più datati e con maggiori emissioni comportano spese più esose da sostenere.
Il metodo più immediato per verificare l’importo è quello di ricorrere al numero di targa, riconoscimento univoco e inconfutabile, ma nel caso si vogliano per esempio effettuare simulazioni prima di un eventuale acquisto, è anche possibile rifarsi a specifiche tabelle.
Il Superbollo
Un importo extra deve poi essere pagato da chi possiede mezzi di grossa cilindrata, che in termine tecnico è definito ‘addizionale erariale alla tassa automobilistica’, il famigerato ‘Superbollo’. La maggiorazione si applica a tutte le auto che superano la potenza di 185 Kw, pari a 251 cavalli vapore: per ogni kilowatt che eccede i 185 serve versare 20 euro aggiuntivi. L’importo però diminuisce col passare del tempo: dal quinto anno dalla data di immatricolazione, la cifra scende del 40%, per arrivare a un -70% dopo 10 anni e a un – 85% dopo 15. Raggiunto il ventesimo anno dalla data di immatricolazione il superbollo decade.
A chi vanno gli incassi
I proventi del bollo vengono riscossi dalle Regioni, che dunque si adoperano per fissare le modalità legate alla quantificazioni degli importi dovuti dai proprietari. Online sono disponibili diversi siti che permettono una immediata quantificazione della somma, appunto semplicemente indicando il numero di targa corrispondente.
Quando si paga
Il versamento deve essere effettuato ogni anno il mese successivo a quello dell’immatricolazione dell’auto. Il bollo di un veicolo immatricolato a gennaio, deve per esempio essere pagato entro il 28 febbraio.
Come si paga
Le modalità di pagamento sono varie. Chi volesse raggiungere fisicamente un luogo abilitato può rivolgersi a un ufficio postale, a un centro Aci, a un’agenzia di pratiche auto o a un punto vendita Sisal o Lottomatica. E’ anche possibile effettuare il versamento in uno sportello Atm autorizzato o richiedere al domiciliazione bancaria.
Servizi online
La maggior parte degli utenti però preferisce scegliere la strada della semplicità utilizzando una delle molteplici opzioni selezionabili con un colpo di mouse o un passaggio del dito sulla schermata dello smartphone. E’ dunque possibile utilizzare l’Home Banking o accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate, a quello di Poste Italiane, o a quello dell’Aci attraverso il servizio ‘PagoBollo’. Il servizio è infine disponibile nell’app ‘Io’ dedicata ai servizi pubblici.
Commissioni e scadenze
L’utilizzo di canali telematici consente di avere fin da subito un quadro preciso di eventuali costi di commissioni che verranno applicati in seguito alla transizione e anche di tenere traccia dei pagamenti effettuati e memorizzare così le scadenze.